In una delle zone più remote e meno accessibili quanto a rete viaria e quindi anche meno servite del Rwanda,grazie a dei fondi stanziati dall'Unicef, il vecchio ospedale diRwinkwayu, che accoglie sopratutto malati di aids, è stato impeccabilmente rimodernato.
Gli ammodernamenti ,che sono partiti nel 2005, sono stati opera del ministero della Salute ruandese, che ha sollecitato la copertura finanziaria dell'Unicef,l'agenzia ONU per l'infanzia.
Attualmente le prestazioni e le cure che si ottengono all'ospedale di Rwinkwayu, e non solo per l'aids ovviamente, sono ad un livello decisamente superiore alla media del Paese ed in linea con gli standard internazionali.
Accanto alle cure strettamente mediche nell'ospedale si lavora anche, da parte del personale medico ed infermieristico, all'integrazione sociale dei malati, che è fondamentale per il loro stesso benessere psico-fisico.
Sappiamo che purtroppo, accanto alla piaga enorme e diffusissima in Rwanda ma anche in tutto il resto dell'Africa, di uomini e donne colpiti dal virus dell'Hiv, ci sono giovani e giovanissimi, che sono malati, e bambini nati da genitori affetti dalla sindrome.
E le cure retrovirali possono sicuramente salvare loro la vita , specie se praticate per tempo e con le giuste modalità.
Attualmente il numero dei ricoverati è di 500 persone.
E sono appunto sopratutto giovanissimi e bambini, i quali usufruiscono, grazie a degli insegnanti presenti nella struttura, anche di un'assistenza didattico-pedagogica se sono in età scolare. Come è giusto che sia, trattandosi di un trattamento sanitario di lungo periodo.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)