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S come suicidio

Da Laragazzacoltacco12rotto @Laragazzacoltacco12r

Erano settimane che ci pensavo, basta, non ne poteva più. Ero stanca e volevo dormire…ma per sempre questa volta. Ma non volevo fosse banale, di tutto mi si poteva accusare tranne che di essere banale. Di essere sfigata, però, si, mi ci si poteva accusare, anzi mi si ci doveva accusare! Ero la classica persona che l’unica volta che passa il controllore sull’autobus le hanno rubato il portafogli con dentro l’abbonamento mensile. E il controllore, ovviamente, non ti crede.

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Così iniziai a pensare a come ammazzarmi e andai al supermercato e comprai tutto l’occorrente. passai mezz’ora a scegliere le lamette  migliori, quelle da uomo tagliano di più ma non volevo che dicessero “Visto? Era proprio un maschiaccio, ovvio che non trovasse un uomo.”, quelle da donna avevano la protezione, così non avrei potuto tagliare in verticale, la scelta fu dura ma alla fine il 2X1 sulle bic donna mi aveva convinta, d’altronde mi ammazzavo da povera. Tornai a casa e riempì la vasca con l’acqua calda, avrebbe aiutato il sangue a fuoriuscire più in fretta, preparai del ghiaccio nel lavandino e bussarono alla porta. Sospirai, bussarono di nuovo. “Testimoni di Geova, lei crede in Dio?”, non ci credevo.

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“No, guardi, le assicuro che non è il momento giusto”, “Ogni momento è quello giusto per ascoltare la parola del Signore, signorina.” “Guardi, le giuro, anzi le cito – se Dio sapesse di me sarebbe al mio fianco-“ “Ah! Ghandi?” “No, signora, Cremonini, gliel’ho detto che non ero la persona giusta con cui parlare di Dio. Mi scusi, davvero, ho da fare.” “Ma sto Cremonini è un santone? Signorina sono cose pericolose quelle…e…perché ha acqua sul pavimento?” Dimenticare l’acqua aperta riempiendo la vasca per il proprio suicidio non è comico, è demenziale. Pensai correndo a chiudere l’acqua. Avrei passato gli ultimi minuti della mia vita a pulire il fottutissimo cesso. “Va bene signorina, vado via, arrivederci.” Per fortuna la cicciona importunatrice andava via, dovevo pensare ad ammazzarmi altro che Dio! Iniziai ad asciugare a terra col mio accappatoio preferito, tanto non sarebbe più servito e scivolai nell’acqua bagnandomi dalla testa ai piedi. Avevo un aspetto orribile. “La porta è aperta…è permesso…” una voce familiare, il mio ex fidanzato, bello come il sole era entrato dalla porta lasciata aperta. Nel giorno in cui avevo deciso di farla finita il grande amore della mia vita tornava sui suoi passi per chiedermi perdono e dirmi che mi amava nonostante le mie stranezze. Ero la persona più felice del mondo, buttai il ghiaccio, misi a posto la mia scorta di lamette e decisi di fare un bagno caldo, presi un libro e preparai una canna. Quello sì che era il top della vita. Fumai nell’acqua bollente cantando a squarciagola e leggendo piena di felicità finchè mi addormentai. La mia mano scivolò lentamente sul libro aperto, mi tagliai con una pagina ma non sentì bruciore, l’alto livello di serotonina mi lasciò dormiente. Il mio braccio scivolò lentamente nell’acqua ancora calda, il sangue fuoriuscì velocemente senza che me ne accorgessi. Era il giorno più bello della mia vita e morii, uccisa da una pagina del mio libro preferito. Ditemi voi se non è sfiga questa!

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