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Sabaudia ; gioie e dolori delle seconde case

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

ROMA. E' un rito che si ripete puntualmente. Negli ultimi anni ha avuto una escalation. Dopo la fine della stagione estiva, trascorso il periodo da pasqua a ottobre, non appena le splendide ville sulle dune di Sabaudia chiudono le loro imposte e arriva l'autunno, e il lungomare diventa spettrale, le case disabitate vengono razziate dai ladri. La crisi ha esacerbato il fenomeno. La proprietaria di una delle abitazioni ha contattato affaritaliani.it per raccontare quello che hanno visto i suoi occhi lo scorso week-end:

"Una lavatrice formato maxi, una lavastoviglie, un forno macchina del gas, un forno a microonde, una bombola per la cucina, due frigoriferi. Questa volta praticamente tutto. Siamo venuti durante il ponte del primo maggio per riaprire le porte della casa e abbiamo trovato una scena desolante. Non c'era più nulla. L'atmosfera era surreale, non avevamo neanche più la macchinetta del caffè e il fornelletto con la bombola del gas”.

SABAUDIA ; GIOI E DOLORI DELLE SECONDE CASE

Con la crisi che c'è anche i ladri hanno abbassato le loro pretese. Obiettivi facili e bottini modesti ma sicuri. Anche l'impiantistica elettrica fa numero: qualcuno ha addirittura smurato il citofono e le lampade da giardino, attaccandosi anche alla pompa del pozzo. “Hanno lasciato i pensili e i tavoli – racconta ancora la proprietaria - perché non li prenderebbe neanche un rigattiere. Non capivamo perché non usciva più l'acqua dai rubinetti. Pensavamo ad un guasto. Invece un tecnico ci ha confermato che hanno asportato la pompa dal pozzo”.
Ormai quasi nessuno fa più le denunce, “è come l'influenza – dicono – aspettiamo che arrivi”. Il culmine però è stato raggiunto tre anni fa. Un tizio era penetrato abusivamente in una villa e aveva allestito una centralina telefonica. La compagnia reclamava migliaia di euro di consumi, tanto da costringere i proprietari a staccare l'utenza.
“Una volta addirittura – aggiunge la signora - abbiamo trovato la casa occupata da un individuo che si era installato lì con una prostituta. I militari dell'Arma fecero irruzione armi alla mano. Devono aver impiegato un furgone molto grande, perché hanno portato via parecchio materiale. E la nostra non è la situazione peggiore”.
I quotidiani riportano spesso in maniera un po' superficiale che le ville sono regge lussuose, di proprietà di vip, cantanti oppure personaggi dello spettacolo. “E' vero in parte – spiega la proprietaria - La nostra per esempio è sorta circa sessant'anni fa. Un nonno acquistò un lotto di terreno quando sulla duna c'era solo Villa Volpi, il prezzo era relativamente modesto. Non c'era neanche il ponte e la strada era sterrata”.
Nel dopoguerra poi sono arrivati gli intellettuali, Pasolini, Moravia, Dacia Maraini seduta in piazza al caffè Italia a scrivere. La fama è cresciuta, e i prezzi delle ville "fronte beach" sono saliti alle stelle anche se hanno il doppio vincolo, perché il terreno su cui sorgono è del demanio dello stato e contemporaneamente fanno parte del Parco del Circeo. Quindi alcune persone sono casualmente venute in possesso di un gioiello, ma che ha spese elevatissime di mantenimento. Parecchi hanno venduto realizzando utili da capogiro negli anni del boom del metro quadro.
“Altri come noi – prosegue - fanno i turni tra decine di eredi: un ferragosto ogni tre anni e la casa arredata con i mobili rottamati dalle prime case, sedie sbeccate, mobili rimediati qua e là. La villa dei vicini anni fa, venne ceduta ad un noto professionista romano che installò un sistema di sicurezza degno di un film di James Bond. Ma non ha avuto una sorte migliore. Gli hanno rubato pure quello, incluse le telecamere. Nel giardino della villa è rimasto il palo nudo, con i fili a penzoloni. Certo i vip ci sono eccome, ma quelli la mantengono arredata per tutto l'anno con i domestici che fanno da sorveglianti. E caschi il mondo, anche quando c'è tempesta almeno il week end vengono a camminare sulla spiaggia”.
Anni fa rubarono addirittura nel pieno dell'estate nella casa nella quale soggiornava Veltroni, ma poca roba: un lettore musicale, un computer. Ci fu parecchio nervosismo perché in quel periodo si sussurrava che lo scrittore Saviano fosse segretamente in vacanza su queste spiagge. “Per l'anno prossimo – racconta la signora - abbiamo deciso che prenderemo una misura drastica, oltre a non lasciare più assolutamente nulla di arredamento affiggeremo un cartello gigante sulla porta di ingresso che recita perentorio: "Hanno preso tutto l'anno scorso, non c'è più niente da rubare!!!".

di Patrizio J. Macci TRATTO DA AFFARI ITALIANI.IT 5 MAGGIO 2912


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