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Sablée al tartufo

Da Meriscarpi
Sablée al tartufo
"Tartufi bianchi in inverno" è  un vorticoso viaggio nel tempo nel periodo del Novecento, la Belle Epoque, e, nella città più peccaminosa, Parigi. Protagonista Auguste Escoffier, lo chef che ha inventato il ristorante più chic della città. "Al Petit Moulin Rouge non si parla d'altro: Auguste Escoffier sta per sposarsi. Si mormora  che il suo non sia un matrimonio come tutti gli altri, perchè, invece di conquistare la futura moglie, l'ha vinta al gioco. Lei è Delphine, giovane poetessa dallo spirito libero, che incontra il marito per la prima volta praticamente il giorno delle nozze. E' così basso, pensa, incrociando i grandi occhi di lui, senza immaginare che cosa l'aspetti. Invece di portarla in camera da letto, Escoffier la conduce nel suo ristorante. Tra la lucentezza abbagliante degli utensili, i profumi e gli aromi delle spezie, le parole saudenti di Auguste suonano come poesia, mentre cucina solo per lei, quella notte Delphine conosce la sensualità, la passione e l'ebrezza di un gesto d'amore."


Sablée al tartufo

250 gr di farina
80 gr di burro di tartufo
180 gr di burro (normale)
150 gr di formaggio groviera grattugiato
2 pizzichi di sale
1 pizzico di pepe
acqua fredda q.b. (io ne ho messo 1 bicchiere. L'impasto deve essere morbido ma non appiccicoso)

Sablée al tartufo

"Le parole sono per loro natura goffe e limitate, solo il cibo è in grado di esprimere ciò che sente il cuore".
Sablée al tartufo
Mettete nel robot tutti gli ingredienti compreso il burro tagliato a pezzi. Lavorate il composto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Create  poi due salami. Copriteli con la pellicola e metteteli in frigorifero  per un'ora. Foderate con carta forno una teglia. Accendete il forno in posizione statica a 180°C. Tagliate i salami in fette di circa 1/2 cm. Infornate per circa 20 minuti.

Sablée al tartufo
Gustate  il Sablée con formaggio, cipolline, olive, cetriolini ed un buon vino frizzantino.
Sablée al tartufo

"......Escoffier sorrise e porse a Sarah un'altra piccola e dolce albicocca. I frutti erano stati tagliati a metà, cosparsi di cognac, zucchero e burro, un fiocco ciascuno, infornati, passati sulla griglia finchè lo zucchero non si era caramellato e infine trasferiti in un piatto d'oro. Erano tiepidi, non caldi, e sopra avevano una piccola guarnizione di crème chantilly, una densa panna montata aromatizzata alla vaniglia, e una sottile foglia d'oro ventiquattro carati.

Quelle albicocche erano deliziose, anche se Sarah aveva in realtà sperato in una ciotola di zuppa di pollo con i tagliolini, un piatto caldo, confortante......."
Sablée al tartufo

".....Era difficile discutere con lui. Tartufi bianchi, aragoste spinose africane, gelato al miele africano, un perfetto uovo di quaglia screziato, le donava queste cose come altri uomini le donavano gioielli...."
Sablée al tartufo
"......Ormai il sole stava tramontando. Accese le candele di cera d'api, le infilò in un candelabro d'argento e l'appoggiò sul tavolo.
Era un piatto semplice a base di sei grandi uova scure, trenta grammi di burro e una poèle, padella per friggere, dato che gli americani friggono tutto ciò che vedono. Escoffier sbattè le uova, ma non troppo. Aggiunse un pò di sale e pepe e mise il tegame su una fiamma bassissima. Con un rapido movimento infilzò sulla punta del coltello uno spicchio d'aglio già sbucciato e lo sollevò come fosse un trofeo. "Madame Escoffier", disse quasi volesse sentire come suonava il suo nome. Aveva il volto lucido di sudore, cos' come Delphine: la sua camicetta di cotone era bagnata, al pari della gonna e delle calze. I lunghi capelli scuri erano folti e ribelli. Desiderava con tutte le sue forze un bagno e un bicchiere d'acqua, ma le bastò sentirgli pronunciare il suo nome per dimenticarsene..."

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