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Film famoso, Sabrina, anche se non il più celebre nella produzione di quel genio austroamaericano del cinema popolare che era Billy Wilder. Famoso per un cast che non avrebbe potuto essere più ricco o indovinato, famoso per aver saputo tradurre in termini spendibilissimi l'eterna ambizione di superare le barriere sociali a uso e consumo delle classi più bistrattate ed emotive e a vantaggio delle classi più alte e calcolatrici. In effetti, non ci sono vere tensioni sociali, ma il ballo - che per due volte fa la sua comparsa nel film - sembra la dimensione ludica e melodrammatica nel quale tutto si svolge. Il regista, che collabora alla sceneggiatura insieme a quel Samuel Taylor che aveva scritto la commedia teatrale (e che riscriverà la sua opera per il cinema nel 1995), non sbaglia una sola inquadratura o una battuta: tutto è rapido, chiaro, pregnante e, last but not least, piacevole, ça va sans dire. Nel 1955 Sabrina vinse un solo oscar, per i bellissimi costumi, ma prima donna e regista furono anch'essi nominati e dovettero cedere la statuetta rispettivamente a Grace Kelly (The Country Girl) ed Elia Kazan (On The Waterfront, ma quell'anno, tra i nominati, c'era anche l'Hitchcock di La finestra sul cortile). Non un grandissimo risultato, per questa deliziosa commediola leggera, ma quello era il cinema di allora, e scusate se è poco!
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