La strana storia di Mateo Kovacic all’Inter comincia quel 31 gennaio 2013, quando l’Inter decide di investire 11 mln di euro piu’ 4 di bonus su un giovane di 19 anni proveniente dalla Dinamo Zagabria. Da subito diventa beniamino nonostante soprattutto nel primo anno di Mazzarri non viene sempre fatto partire titolare. Cosa che era cambiata all’inizio di questa stagione, dove l’ex tecnico del Napoli ha puntato sin da subito su di lui, ripagato da grandi prove ed i primi gol.
Poi l’arrivo di Mancini, dove tutti pensavano al definito salto di qualita’. Le prime gare col Mancio il giovane croato e’ stato sempre impiegato, anche se a volte fuori ruolo, poi complice qualche prestazione deludente, e gli arrivi di Podolski e soprattutto Shaqiri, Mateo, conosce le prime panchine per scelta tecnica, e soprattutto avverte le prime critiche. Il derby l’ha riportato nei titolari, per la critica non ha giocato bene, (personalmente invece e’ piaciuto), ma soprattutto ha detto che molto probabilmente insieme ad Handanovic sara’ lui il prescelto per lasciare l’Inter.
La domanda viene quas in maniera conseguente, e’ il sacrificabile perche’ e solo troppo bravo? A volte forse il calcio in maniera brutale ti mette davanti a delle scelte, ma quella di vendere un 20enne, che e’ sul taccuino del Barcellona, Real Madrid, United etc deve far solo pensare, ma perche’ tutti lo vogliono mentre io lo vendo? Se vendita sara’, aspettiamoci ad assistera ad un Coutinho bis, ma a differenza del brasiliano, quando fu venduto nessuno ci credeva sino in fondo, su Kovacic, blindato e osannato da tutto lo staff tecnico e societa’, venderlo e vederlo esplodere altrove non avrebbe prezzo, nonostante la crisi, i conti ed il FFP.