Identità Golose, oltre ad essere il più importante congresso enogastronomico d’Italia, rappresenta un’occasione unica di incontro con chef ed esperti del settore. Così, quando mi è stato proposto di partecipare ad una cena a quattro mani tra chef Claudio Sadler e Pino Cuttaia, non mi è sembrato vero.
Da quando per lavoro ho avuto tra le mani il suo libro Per le scale di Sicilia, colorato e appassionante come la sua terra, è nato in me il desiderio di andare a trovare Cuttaia, di vedere dal vivo il suo ristorante, di assaggiare attraverso i suoi piatti la sua storia fatta di semplicità e passione.
La cena è stata davvero interessante: i due cuochi hanno alternato le proprie portate, creando una sequenza altalenante tra materie prime e presentazioni molto diverse, in un continuo contrasto tra Nord e Sud.
Il padrone di casa Sadler, che io definisco “una macchina da guerra” (ha scritto 7 libri, e quando gli ho chiesto quanto avesse impiegato per l’ultimo mi ha detto “Un mese. Sai, insegnando mi appunto tutto”) ha gonfiato il petto e messo in tavola piatti dalle incantevoli presentazioni, mentre i sapori veraci della Sicilia e le rivisitazioni intelligenti (come quella della pizzaiola) ci hanno incantato.Mi era già capitato di partecipare ad un cena a quattro mani e posso dire che non sempre questi esperimenti riescono alla perfezione. Non sempre cioè gli chef sono così disponibili ad aprire la propria cucina ad altri.
A mio parere il confronto fa sempre bene, soprattutto se tra titani.
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