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Safe Area Goražde è un non-fiction comic book basato sui quattro mesi che Joe Sacco, autore e personaggio, trascorre a Goražde ormai a guerra conclusa.
Lasciando che siano gli intervistati a prendere la parola, Joe Sacco intreccia, disegna, commenta, accompagnando il lettore tra le strade di Goražde, isola musulmana sommersa dal mare serbo della Republika Srpska.
Tra le tavole e la prosa di Joe Sacco, c’è politica, c’è storia e ci sono racconti di guerra. Come quello di Rasim che, dalla finestra di casa, con i suoi propri occhi, vede i paramilitari serbi raggruppare bosniaci musulmani lungo il ponte sulla Drina.
“I Serbi hanno prelevato i miei vicini di casa dai loro appartamenti. Hanno detto loro ‘Non avete bisogno di scarpe, in pochi minuti sarete morti’ (…) In tre giorni ho visto centinaia di persone uccise”.
Safe Area Goražde non è solamente un reportage di guerra, ma è anche una fotografia della vita quotidiana in Bosnia in quei terribili anni. E sfogliando le pagine, il lettore si scopre amico di Edin, un insegnante di matematica quasi trentenne, di Riki, che ama gli Eagles e canta ogni verso di Hotel California, e delle ‘Silly Girls’ che, in tempo di guerra, pensano agli uomini, allo shopping e alle feste.
David Rieff sul New York Times scrive che Safe Area Goražde è la migliore evocazione drammatica della catastrofe Bosniaca. Io non posso che essere d’accordo: l’opera di Joe Sacco è, dei documenti che ho sfogliato e visto durante la stesura di Zagreb, il più forte, il più coinvolgente, il più sorprendente.
Joe Sacco, anche autore di Palestine e The Fixer, dice di se stesso: “Sono solo un fumettista, voglio dire, faccio giornalismo in forma di fumetto”.
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