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Sagrada Familia, la fine nel 2026 ?

Creato il 30 settembre 2013 da Ela & Fabio V. @parisienneroma

sagradaOpera centrale del modernismo catalanese, la Sagrada Familia è un perenne work in progress sin dal lontano 1882. A più di un secolo dall’inizio dei lavori, si stima che la basilica sarà finita nel 2026, cioè 144 anni dopo l’apertura dei primi cantieri. Un anno simbolico, in cui ricorrerà anche il centenario della morte del suo architetto, Antoni Gaudi.

Dopo anni di stallo e ritardi, gli architetti implicati nell’ultimazione del progetto paiono finalmente vedere la luce, tanto da spingere Jordi Faulí, il direttore dei cantieri, a dichiarare: “se continuiamo con questo ritmo, i lavori saranno conclusi entro il 2026”. Una notizia seguita dalla pubblicazione di un video su un canale Youtube dedicato, inteso ad anticipare a mezzo di una ricostruzione 3D quelle che dovrebbero essere le sembianze della Sagrada Familia alla fine dei lavori.

Come mostrato nel filmato, sono previste un totale di 18 torri che rappresentano i 12 Apostoli, i 4 Evangelisti, la Madonna ed il Cristo. Le torri degli evangelisti saranno sormontate dalle sculture dei rispettivi simboli (l’uomo, il toro, l’aquila e il leone). La torre centrale, quella cioè che simboleggia la figura di Gesù, avrà un’altezza di 172 metri circa e si distinguerà dalle altre anche per la presenza di una croce, laddove le torri più piccole verranno adornate con semplici grappoli d’uva. Il vero fiore all’occhiello però, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, dovrebbe essere costituito dalla facciata, che riprodurrà le sembianze di un organo gigantesco, e che diventerà successivamente l’entrata principale del monumento.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005, è stata consacrata da Papa Benedetto XVI nel novembre 2010. I tempi di lavoro, sin qui interminabili, sono stati profondamente influenzati dalle modalità di finanzamento dell’opera i cui fondi dipendono interamente dalle donazioni private oltre che, naturalmente, dal prezzo del biglietto d’entrata pagato dai turisti. Insomma, come diceva Antoni Gaudi: “il mio cliente non ha fretta”.


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