Lo sfortunato esito della caccia di un giornalista dinè a Dietmar Hass, ex criminale nazista, è l’occasione per Thorn Kitcheyan di scoprire gli scheletri nell’armadio del colonnello Cohen, suo ex superiore in Vietnam.
Saguaro continua con la sua struttura portante procedurale, modernizzata da una trama orizzontale che snocciola piccoli aggiornamenti anche in questo numero, in cui aggiungiamo un tassello al passato del protagonista e si cementa la liaison con la partner Kai. Sono elementi ai margini, che irrobustiscono una storia semplice, ma ben realizzata: un poliziesco lineare, senza fronzoli, popolato da personaggi che forse difettano in originalità, ma compensano con una buona caratterizzazione. Convince, in particolare, la resa della relazione tra Thorn e Kai e la dinamica dei conflitti fra Thorn e Cohen e fra Hass e la nipote: Bruno Enna dribbla rischi di retorica o ridondanza, alti, visti gli argomenti trattati.
Fabio Valdambrini, alle chine, è autore di una buona prova, con una gestione coerente di ombre e anatomie, scene d’azione solide e una regia tradizionale, ma convincente, che alterna campi lunghi, primi piani e carrellate intorno ai personaggi durante i dialoghi.
L’Uomo di sabbia è una dimostrazione di salute per Saguaro che, in un genere sovraffollato come il crime, sa percorrere la sua strada, offrendo una lettura piacevole.
Abbiamo parlato di:
Saguaro #20 – L’uomo di sabbia
Bruno Enna, Fabio Valdambrini
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2014
98 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,90 €
ISBN: 977228015100030020
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