Magazine Curiosità

Sai baba: le migliori citazioni e frasi

Creato il 25 aprile 2011 da Cescog

SAI BABA: LE MIGLIORI CITAZIONI E FRASI

Vogliamo rendere omaggio qui al leader spirituale indiano Sai Baba, morto il giorno 24 maggio 2011 in un ospedale in India all’età di 85 anni. Il guru era conosciuto in tutto il modo e considerato dai suoi circa 10 milioni di fedeli come un dio vivente. Era stato ricoverato nell’ospedale di Puttaparthi, cittadina dell’Andhra Pradesh nel sud dell’India (dove si trova anche il suo ashram), per problemi cardiaci.
Ecco alcune delle sue frasi più profonde e acclamate, gli aforismi più efficaci grazie ai quali riflettere.

A volte capita che la grandezza d’un individuo si riconosca più facilmente dalla misura dell’intolleranza dei suoi detrattori che dall’affetto dei propri fautori.

D’altra parte l’animosità che in cert’uni suscita si giustifica solo col rischio spirituale che per essi rappresenta: la riproposizione d’un amore e nobiltà d’animo tanto più autentici e attuali quanto sorprendenti e inspiegabili.

La prima cosa che acquisirai nella meditazione è il controllo dei sensi. Lo yoga sarà di sostegno al tuo corpo. Quando la mente è stabile, giunge automaticamente la concentrazione e, in questa concentrazione, la tua mente sarà in pace.

Sedendosi in meditazione , spesso ci si chiede: “Quanto tempo dovrà durare?”. Ma non c’è risposta. Non c’è una durata particolare. In realtà, la meditazione è un processo che si protrae per tutta la giornata. Il sole splende e la sua luce cade qua e là. Qual è la differenza fra il sole e la sua luce?

Il miglior comportamento è quello della persona che ammette di non conoscere Dio e che suggerisce a coloro che lo seguono di condurre insieme la ricerca e di praticare la disciplina spirituale.

C’è sempre abbastanza tempo per conversare, per andare a cinema, ecc. Sicuramente c’è il tempo anche per meditare.

L’energia (che si avverte dopo la meditazione) viene da Dio. La relazione fra Dio e il devoto è amore ed è praticamente impossibile esserne coscienti. Dio è più sottile del sottile e il rapporto che si ha con Lui è della stessa natura sottile.

Finché uno pensa “Sto meditando”, c’è attività mentale e non meditazione. Finché si è coscienti di meditare, non si medita. Assorti in Dio, si accantona ogni forma e ci si fonde in Lui. In quel processo, l’attività mentale cessa spontaneamente.

Se le malattie e le sofferenze non fanno distinzione tra ricchi e poveri, perché dovremmo farlo noi?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :