Magazine Italiani nel Mondo

Sai Di Essere Diventato Dipendente Dai Viaggi Quando…

Creato il 07 febbraio 2015 da Sunday @EliSundayAnne

viaggiare da sola

Chi è viaggio-dipendente lo sa: passato un mese dal ritorno di un viaggio, si comincia a diventare irritabili, irascibili, intrattabili. Nulla fa stare bene quanto il pensiero di avere già un altro viaggio pronto nel cassetto, un hotel prenotato, un biglietto acquistato.

Noi viaggiatori siamo stupidi: torniamo con l’illusione che lo stato di ebbrezza duri quanto una luna piena, quando la felicità provocata da un viaggio non resiste oltre il primo giorno in cui si torna al lavoro.

Viaggiare, come tutte le droghe, provoca dipendenza. Potresti esserne affetto anche tu. Non lo sai? Ti aiuto.

Sai di essere diventato dipendente dai viaggi quando:

Lavori solo per pagare le spese del tuo prossimo viaggio.

Prenotare un viaggio ti dà l’adrenalina più che fare l’amore con il tuo ragazzo.

Gli altri pensano a quando andranno in pensione, tu pensi a quando ti licenzierai per mollare tutto e viaggiare.

Kayak o Skyscanner sono la tua homepage.

Hai lo studio e la camera da letto tappezzati di mappe.

Tutto ti annoia, e pensi a come ti divertiresti, se fossi in un altro paese.

Leggi solo libri che ti fanno venire voglia di partire.

Sei in macchina e ascolti solo le canzoni del paese da cui sei appena tornato.

Controlli continuamente i siti Booking e Airbnb per cercare la sistemazione per il prossimo viaggio.

Appena entri in un aeroporto, ti destreggi con naturalezza come se fossi entrato a casa dei nonni.

Parli in italiano ma la risposta “Sì” ti viene sempre in un’altra lingua.

Ti senti più a tuo agio sullo Skytrain di Bangkok che sulla metro della tua città.

Esci di casa e temi più che i ladri ti rubino il passaporto piuttosto che il computer, il cellulare, il tablet e l’oro ereditato dalla nonna, messi insieme.

Nella borsa continui a portarti le salviettine profumate come fossi sempre in viaggio.

I tuoi amici parlano e tu rispondi “Quando ero in Thailandia, anch’io…”

Hai più amici stranieri che italiani.

Se lui non è straniero, non ti innamori.

Hai a casa almeno un paio di tazze da tè con i simboli di Londra, New York o Dubai.

Vai a comprarti qualcosa e pensi “Con questi soldi, in Cambogia, mi comprerei almeno cinque magliette e un paio di bermuda”.

Nel portafogli tieni le banconote dei paesi che hai visitato insieme agli euro.

 

viaggiare da sola

Hai pagato il tuo panettiere con una moneta straniera, e hai chiesto scusa perché eri appena arrivato da un viaggio (in realtà eri già arrivato da sei mesi).

Insieme alle tessere dei supermercati tieni almeno cinque tessere di raccolta miglia di compagnie aeree (pur non avendo mai vinto niente).

Non ascolti più le istruzioni della hostess prima del decollo, ma cominci subito a sistemarti la mascherina e il cuscino per dormire.

Quando c’è una turbolenza, guardi il vicino che si agita come fosse un marziano.

Chiami Kuala Lumpur “KL” e Phnom Penh “PP”, passando da “BKK”.

Hai un desiderio irrefrenabile di farti tatuare un aereo sul polso.

Ti perdi a Torino, ma sai perfettamente dove andare quando sei a Londra.

I tuoi colleghi, in riunione, ascoltano e intervengono, mentre tu pensi al tuo prossimo viaggio.

Stai cercando segretamente (ma non lo ammetti) un lavoro da nomade digitale.

Quando leggi le riviste delle compagnie aeree sul volo di andata, ti fermi sulla pagina delle rotte e pensi già a dove andare nel prossimo viaggio.

Nel bagno hai una collezione di saponcini, shampoo e bagnoschiuma arraffati negli hotel.

Click To Tweet

Lo stesso nel beauty-case, pur sapendo che quei saponcini, shampoo e bagnoschiuma non li userai mai.

Tieni quel dentifricio comprato a Katmandu come fosse una reliquia.

Sai fare una valigia perfetta in meno di un’ora.

Torni da un viaggio e non disfi mai la valigia del tutto.

Sei all’aeroporto e fai scorta di sacchetti di plastica in cui sigillare i liquidi per il tuo prossimo viaggio.

I tuoi amici farebbero una colletta per pagarti loro, quel viaggio, pur di vederti di nuovo felice.

I tuoi genitori si chiedono cos’hanno fatto di male il giorno in cui ti hanno concepito.

Ma soprattutto:

Passi i sabati sera a casa a leggere blog come questo, e sognare la tua prossima meta.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :