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Said (di J. Lefevre, 2013) e il nuovo web-cinema

Creato il 24 maggio 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C
Said (di J. Lefevre, 2013) e il nuovo web-cinema
Doveva pur arrivare il momento in cui prodotti cinematografici non sarebbero più stati solo "cinematografici". Nel senso che il cinema, inteso come industria (quindi quello con la C maiuscola), sta cominciando a divenire altamente castrante. Un meccanismo basato per lo più sul guadagno e sempre meno sulla passione o sull'arte. Industria, appunto. Il no-profit non è contemplato. Qualche anno fa era stato il momento dell'industriamo musicale. Tornando un decennio indietro, chiunque abbia dai 24 anni in su ricorderà benissimo Napster. Napster, negli anni 2000, significò scambio di musica gratuita, cosa che non fece molto piacere alle case discografiche ma che segnò comunque un punto di rottura. Un nuovo inizio. Poi fu il momento delle canzoni (e dei dischi) venduti in formato digitale e poi arrivò You Tube, ovvero di musica e video gratuiti in streaming nella rete. Una manna dal cielo per il fruitore ma, soprattutto, per l'artista che così può giungere al proprio pubblico con la naturalezza di un click.
La cosa valeva per la musica  ma mancava ancora il cinema. Poi, qualche anno fa, sono arrivate le prime web-series e, infine, adesso, i film. Perché chi fa il regista (ma anche il costumista, il tecnico delle luci, lo sceneggiatore, il montatore) spesso deve scontrarsi con l'ostracismo di chi identifica questo tipo di attività con il simbolo del dollaro. Come se le cose si facessero solo per tornaconto e non per puro spirito di iniziativa o per piacere - quel piacere che chi fa cinema nel nostro paese sembra aver dimenticato. Quindi era scontato che qualcuno, alla fine, avrebbe pensato di bypassare il problema. In fondo si tratta di andare direttamente dal produttore al consumatore, senza passare per il distributore. 
Quindi ecco che Joseph Lefevre e i Drop Brothers rendono disponibile il loro primo lavoro direttamente e gratuitamente su Youtube. Si tratta di Said (2013), un b-movie veramente B, diretto dal giovane collettivo nostrano e ispirato al cinema di genere italiano anni '70 seppur con un'estetica perfettamente contemporanea e uno sguardo all'action americano. Un lungometraggio di 90 minuti girato in 35mm, opera talmente indi da apparire amatoriale destinata solo al circuito on-line.Attori non professionisti, impronta neo-realista, mezzi dilettanteschi ma tanta passione. Non intendo dare un giudizio estetico ma segnalare qualcosa che non in molti avevano già tentato e che, solo per questo, merita rispetto. Se poi volete conoscerne il risultato "artistico" date un'occhiata qui. 


Ah, vi lascio con un po' di musica.

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