Be' vederla: data l'ultima fila dove le finlandesi mi avevano segregato, ho deciso di godere del concerto solo dall'alto della lunghissima scalinata di cemento, ipnotizzata dalle migliaia di ragazzi che ballavano a tempo sui pezzi funk-new wave di Solange. Autoritaria, divertente e delicata. Così, mentre Queen B se ne esce con «God made you beautiful», pezzo dedicato alla figlia dove Beyoncé urla -e non sto scherzando- SEI BELLAAAAAAA DIO TI HA FATTO BELLAAAAA, Solange fa uscire una super compilation per la sua etichetta Saint Records. La compila è intitolata Saint Heron e senza gli schiaffi vocali e commerciali a cui siamo stati abituati da Beyoncé (Beyoncé puoi schiaffeggiarmi quando vuoi) si appresta a essere un piacevole fermacarte spazio-temporale del sound R&B di questi ultimi anni. Ve ne deve fregare perché non potete continuare a fare i duri quando poi siete tutti a parlare del periodo blu di James Blake manco fosse Picasso. Dicevamo, 12 pezzi dei più promettenti cantanti/produttori del panorama R&B di oggi, che non sono più quelli che fanno gli acuti e i video con il miele che cade lento dall'alto. Sigh.
Saint Heron mette in mostra le atmosfere fumose dell'arrembì moderno, dove la parola d'ordine non è più sedurre spudoratamente ma affascinare, non più machi sensualoni ma lascivi sognatori. E lo si capisce dalla leggerezza del primo pezzo, «Lock up» di BC Kindom, dalla compostezza vocale di Jade De La Fleur (ma anche dal nome) e dai due pezzi che ospitano l'electro-pop di Kelela. E che dire degli accenti e della dolcezza di «Drinking and Driving» della stupenda Jhene Aiko?Oltre a loro troviamo l'inconfondibile Sampha (già voce dei SBTRK e della collaborazione con Drake nel brano «Too Much») e Cassie sulla cui evoluzione è il caso di spendere due parole. Ci siamo, anche la fidanzatina di P.Diddy ha guadagnato un po' d'indipendenza musicale: basta collaborazioni con quella parruccona di Nicki Minaj, Cassie è riuscita a ripulire il suo passato con un sound intimo e dark come nel caso di questa «Indo» un'ode ai giorni verdi. Un pezzo rotondo e rilassante, che sfata così il mito che solo le canzoni brutte parlano di weeda. Ciao Salento!E poi ancora Iman Omari, il producer Petit Noir, Starchild, India Shawn e ovviamente Solange a chiudere il cerchio con «Cash In» manifesto della visione di questo R&B minimalista e surreale.
Se questi nomi non vi dicono un granché è perché Solange ha lavorato bene, assemblando una compilation proprio per quei giorni dove la testa è una lavatrice di onde e gli occhi finestre aperte sui vostri sfondi desktop a tema tropicale.
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