Salah, il Messi d’Egitto della Fiorentina

Creato il 18 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Perso Cuadrado, la Fiorentina si è consolata con un suo degno sostituto, l’egiziano Salah classe ’92.

L’addio di Juan Cuadrado al campionato italiano e, in particolare, alla Fiorentina non poteva essere più dolce di così. Perso il proprio giocatore-simbolo e in mancanza di Rossi e del vero Gómez, il palco di Firenze se l’è preso il giovane Mohamed Salah, soprannominato il Messi d’Egitto in patria.

Caratteristiche tecniche

Il motivo di tale appellativo è legato alle indubbie qualità del giovane e alle sue caratteristiche tecniche, che lo avvicinano a Lionel Messi: rapido, agile e con un mancino tanto potente quanto raffinato, Mohamed Salah è un vero e proprio funambolo, molto versatile a differenza de La Pulce. Infatti, l’ex Chelsea può giocare in più ruoli: esterno sinistro di un attacco a 3, seconda punta, trequartista e ala destra di centrocampo.

Gli inizi

Dal 2008 al 2012, Salah veste la maglia del Al-Mokawloon Al-Arab, squadra di Nasr City (Il Cairo) che, nota anche sotto il nome di Arab Contractors SC, milita nell’Egyptian Premier League (la Serie A egiziana, per intenderci). Parte naturalmente dalla seconda squadra, per poi passare in prima nel luglio del 2010. Il primo gol lo realizza al Al-Ahly, società di Il Cairo, quindi in un derby. La sua prima doppietta, invece, arriva qualche mese più tardi, ai danni dello Smouha Sporting Club, club di Alessandria d’Egitto. Il ragazzo ci prende gusto e, nelle stagioni seguenti, continua a giocare e a segnare con regolarità, totalizzando 38 presenze e 11 gol.

La rampa di lancio

Tra gli osservatori che tengono d’occhio il giovane, la spuntano quelli del Basilea, che primi fra tutti se lo assicurano nell’aprile del 2012. Ad apertura mercato, il 1° luglio, Mohamed Salah passa ufficialmente alla squadra svizzera per 2,5 milioni di euro. Ed è con i Rotblau che accumula il maggior numero di minuti, disputando 79 partite, mettendo a segno 20 gol e confezionando 17 assist. Inoltre, sempre con il Basilea segna il suo primo gol in una competizione europea, contro il Tottenham: rete che alla fine risulterà decisiva per il passaggio del turno. Ma gli Spurs non sono l’unica vittima del Messi d’Egitto che si ripete con il Chelsea per ben due volte: la prima risale al settembre 2013, quando il Basilea riuscì a rimontare con Salah e Streller e a espugnare lo Stamford Bridge; la seconda è datata novembre 2013 e in questo caso fu Salah a decidere il ritorno di Basilea-Chelsea a pochi minuti dalla fine.

Il caso

Il giovane classe ‘92 si fa presto conoscere agli occhi del mondo europeo. Infatti, in occasione dei preliminari di Champions League con gli israeliani del Maccabi Tel Aviv, Mohamed si rifiuta di stringere la mano agli avversari, limitandosi a battere il pugno. Episodio, questo, che non è passato inosservato e che ha messo in luce la sua posizione già chiara. Inoltre, in vista della gara di ritorno, il ragazzo torna ancora una volta a “punzecchiare” i rivali, dichiarando di volerli eliminare dalla competizione, così da impedire alla bandiera sionista di sventolare in Champions League.

Un fuoco di paglia

È molto probabile che il doppio segno lasciato dal Messi d’Egitto tra andata e ritorno col Chelsea abbia lasciato il segno tanto in Abramovičh quanto in Mourinho. Non a caso, nel gennaio 2014, il Presidente dei Blues sborsa 15 milioni di euro per portare Mohamed Salah a Londra. Il ragazzo avrebbe dovuto spiccare definitivamente il volo in questo top club, ma, chiuso da eccellenti giocatori come Hazard e Willian, finisce per trovare poco spazio e per entrare solo a partita in corso. Debutta l’8 febbraio col Newcastle ma si sblocca solo un mese più tardi, il 23 marzo, quando firma il 6-0 nel match contro l’Arsenal.

La consacrazione

Non rientrando più nei piani di Mourinho, che spesso e volentieri lo relega in panchina, Mohamed Salah viene mandato in prestito a Firenze, dove prende il posto di Juan Cuadrado e la maglia col n°74, in memoria del numero delle vittime degli scontri andati in scena nello stadio di Port Said. L’affare Cuadrado-Chelsea infatti, non andato in porto l’estate scorsa, si concretizza nel mercato di riparazione per una cifra attorno ai 33 milioni di euro più il prestito dell’egiziano. Salah è una scommessa per la Fiorentina, che perde un giocatore fondamentale per uno che rappresenta un’incognita. E invece nel giro di poche settimane scoppia la Salah-mania, grazie ai quattro gol e un assist in sette partite di campionato e alla doppietta (poi inutile ai fini del passaggio del turno) con cui mette KO la Juventus in Coppa Italia. Grazie a tale devastante impatto, Salah si impone nelle gerarchie di Montella, scacciando il fantasma di Cuadrado dal Franchi e divenendo il nuovo idolo di Firenze. Cuadrado che, tra l’altro, ha preso in tutto e per tutto il posto del ragazzo di Basion, visto il suo limitato impiego nei Blues. C’è da chiedersi se Mou si stia mangiando le mani vedendo il rendimento del suo ex giocatore.

Nazionale

Salah è da 5 anni nel giro della Nazionale maggiore, con la quale ha disputato 35 incontri e messo a segno 22 reti.

Il valore

Secondo il sito Transfermarkt, l’ex Chelsea vale 12 milioni di euro. Al momento, il ragazzo è in prestito alla Fiorentina e, per The Telegraph, ne serviranno almeno il doppio per trattenerlo a Firenze. Secondo altre voci, il prezzo di riscatto si avvicina alla prima ipotesi, molto più abbordabile per le casse del club toscano. In quest’ultimo caso, la Fiorentina potrebbe riscattarlo e poi blindarlo con una clausola rescissoria (da 35 milioni di euro), visto che le pretendenti non mancano affatto. Infatti, si parla del Wolfsburg, che potrebbe lasciare partire De Bruyne in direzione Monaco di Baviera per poi mettere sul piatto un’offerta irrinunciabile per Salah.

Tags:Basilea,chelsea,Cuadrado,egitto,fiorentina,juventus,Messi,Messi d'Egitto,Mohamed Salah,montella,Mourinho,Premier League,Salah,Serie A Next post

Articolo piu recente.

Related Posts

Sport & CuriositàThe MagazineVolume II - L'immigrazione

Immigrazione. Ecco come lo sport può rivelarsi un ottimo esempio di integrazione.

CalcioIl corriere SportivoRetròpassaggioSerie ASport & CuriositàSports

Napoli – Roma: c’era una volta il Derby del Sole

CalcioIl corriere SportivoPrima Pagina

Harry Kane, l’Uragano degli Spurs

CalcioChampions LeagueIl corriere SportivoPrima Pagina

Da Del Piero a Tévez: numeri 10 fatali per il BVB


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :