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Salario minimo. Germania divisa

Creato il 14 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Ancora divisa la Germania sulla questione del salario minimo nazionale, fortemente voluto dai socialdemocratici della Spd.

Photo credit: Glyn Lowe Photoworks / Flickr / CC BY 2.0

Sul salario minimo nazionale, laGermania è ancora senza governo. Ma la situazione dovrebbe sbloccarsi al più presto, anche perché uno dei principali paesi dell’Europa non può permettersi uno stallo politico troppo lungo. E infatti Angela Merkel l’aveva preventivato quando, dopo aver vinto le elezioni, ma non ottenuta la maggioranza assoluta, si è rivolta ai colleghi rivali dell’Spd per formare un governo di coalizione. Gli ostacoli sono sembrati da subito grandi, ma superabili, anche se la questione del salario minimo nazionale, cavallo di battaglia dei socialdemocratici, minaccia il gruppo di lavoro che sta cercando, tra mille difficoltà di stendere il programma. Si, perché nonostante l’annuncio della grande coalizione sia già stato fatto e l’accordo trovato, bisogna ora trovare dei punti di raccordo programmatici, che permettano al “super governo” di varare riforme e proseguire con il programma di rilancio economico senza sobbalzi. Ed ecco quindi che da tre settimane si riuniscono quotidianamente i rappresentanti dei partiti per lavorare ad un programma condiviso. Molti punti di accordo sono già stati trovati, molti accordi hanno bisogno solo di una rifinitura e una limatura, ma resta sempre il grande nodo del salario minimo. L’Spd su questo non vuole sentire ragioni, anche perché rinunciare a questo punto significherebbe capitolare completamente di fronte alla già schiacciante vittoria della Merkel. I socialdemocratici sperano ancora di uscire avvantaggiati dalla contesa politica, riuscendo in ogni caso ad andare al governo con la Cdu e i liberali e quindi utilizzare i potenziali 4 anni rimanenti di mandato elettorale per recuperare il gap perduto a destra e a soprattutto a sinistra, da qui la loro rigidità sull’argomento del salario minimo. L’introduzione del salario minimo sarebbe comunque una risorsa, ma anche un problema, soprattutto di immagine di solidità economica della Germania, dato che finirebbe per rendere trasparenti i “buchi” di disoccupazione finora non conteggiati (secondo i dati la Germania ha una disoccupazione molto bassa, intorno al 6,8%) grazie a contratti parziali che vengono integrati dai sussidi statali, soprattutto per quanto riguarda i giovani. L’introduzione del salario minimo a 8,50 euro all’ora, come chiede la Spd, potrebbe far alzare l’asticella della disoccupazione, mostrando come anche la solida Germania ha i suoi problemi.


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