Sale la volatilità
Ottima seduta per Salvatore Ferragamo, Tod’s e Stmicroelectronics. In calo il comparto bancario ed in particolare le “Popolari” con l’eccezione di Ubi.
Finisce in rosso il nostro indice principale ed il calo è dovuto quasi esclusivamente alla seduta “difficile” dei titoli del comparto bancario, inutile dire che la Grecia è stata alla base della volatilità registrata in giornata.
Partenza rialzista per il nostro Ftse Mib (-0,40%) che torna su quota 23.500 punti, poi, dopo circa un’ora di contrattazione, arriva un profondo storno che riporta l’indice di riferimento della Borsa italiana sotto i 23.000 punti. Ecco però che come i 23.500 punti erano risultati una sorta di “barriera” in salita i 23.000 punti si dimostrano un “tappeto elastico” dal quale rimbalzare per tornare, poco prima dell’apertura di Wall Street, in territorio positivo. Ed infine ultime due ore di contrattazione in cui prevalgono le vendite, anche se per la verità non abbiamo assistito ad alcun sell-off.
Abbiamo più volte ribadito che la vicenda greca o, con un termine ormai abusato la “tragedia greca” sta assumendo contorni farseschi, ormai nessuno ci si capisce più nulla.
Allora default sì, ma non uscita dall’euro, e tutti si affannano ad inventare neologismi, in genere utilizzando la lingua anglosassone, per cercare di descrivere il caos primordiale.
Non è una battuta, io penso che neppure Tsipras e Varoufakis sappiano cosa accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni, neppure loro sanno se dovranno stampare una nuova moneta oppure no, forse dovranno stampare dei “pagherò” (quelli meno giovani fra i miei lettori sanno a cosa mi riferisco) cioè delle cambiali.
Ed allora è normale che questo “casino” si ripercuota nelle sale operative, ricordate ieri cosa era accaduto? Bancari su e titoli del lusso giù, ed allora il mercato, per non sapere né leggere né scrivere, ha pensato bene: un po’ per uno non fa male a nessuno. Quindi?
Bancari giù e titoli del lusso su.
In vetta ai rialzi odierni troviamo così Salvatore Ferragamo (+4,10%) e Tod’s (+3,54%) fra di loro si fa strada Stmicroelectronics (+4,05%) che si è fermato al limite dei 9 euro, pronto così a ritoccare nei prossimi giorni i massimi dell’anno.
Dopo lo stacco della cedola di ieri si mette ancora in evidenza Cnh Ind. (+2,97%) sempre più vicina ai massimi relativi toccati lo scorso anno.
Ma possiamo ancora una volta attribuire la palma di miglior titolo del giorno alla “coppia” Exor (+2,52%) ed Atlantia (+2,01%) che ritoccano per l’ennesima volta il proprio record storico.
Da segnalare anche, dopo tre ribassi consecutivi, la ripresa di Campari (+1,49%) che pare aver trovato a livello dei 7 euro un’ottima base di atterraggio “in alta quota”.
Guardando alla parte bassa della classifica non ci sono dubbi nello stabilire il comparto che esce oggi con le ossa rotte: BpM (-3,74%), Bper (-3,43%), Banco Popolare (-2,76%).
In calo anche Banca MPS (-2,05%), Unicredit (-1,93%), Intesa Sanpaolo (-0,85%), Mediobanca (-0,41%), mentre termina invariata Ubi Banca.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro