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Salini insiste: “Ho comprato 60 gadget per 2.500 euro”, davvero un bell’esempio di uso del denaro pubblico!

Creato il 22 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

E’ curiosa questa insistenza dell’amministrazione provinciale, nella persona di Rossano Salini, fratello del presidente Massimiliano (Pdl, Comunione e Liberazione, amico di Formigoni). Rossano Salini continua a scriverci e a invitarci nella sede di corso Vittorio Emanuele II – parlo al plurale perché ci sono andato assieme a Claudia Cremonesi – per ribadire alcune cose. E riferisco.

Massimiliano Salini non ha assolutamente acquistato abiti nella boutique Diana

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di via XX Settembre 92 a Crema,  ma gadget, che in lingua italiana significa “oggetto inutile, curioso”, che richiama l’attenzione. Le definizioni possono anche variare, si può riconoscere un’utilità funzionale al regalo che ha funzione promozionale, come omaggio. Tuttavia è solo omaggistica, all’ambasciatore italiano (se vince Maroni potrebbe esserci una secessione, no?) puoi fare un omaggio dignitoso senza spendere 15mila euro all’anno per occasioni simili.

Sono veramente necessari? Il giornale La Provincia fa un titolo d’apertura di prima pagina per confermare che la povertà è diventata un problema serio a Cremona, un’emergenza. Il Fatto Quotidiano e Raitre raccontano alla Lombardia e all’Italia che a Cremona ci sono famiglie che non possono permettersi più di pagare acqua, luce e gas. Ci si aspettava un gesto generoso da parte delle istituzioni, dare qualche almeno qualche migliaia di euro alla Caritas per i casi più gravi. Sono gli anni peggiori. Lo segnala anche la Cisl. Crisi economica, disoccupazione, cassa integrazione, famiglie impoverite, giovani con poche speranze. Invece no, niente: arriva una pioggia di gadget e se protesti minacciano di denunciarti. Si può dire che non è bello? Si può criticare o siamo in Unione Sovietica?

L’ente Provincia ci tiene a mostrare la fattura della boutique Diana dove si va a comprare gadget (non ci sono magari outlet per risparmiare, oppure perché non fare omaggi che ricordino Cremona, se proprio bisogna donare l’omaggino curioso?), e ci pressa anche per dire di essere un ente virtuoso. Quale virtù? Mistero anche questo.

Inutile chiedere a Rossano Salini di vedere almeno uno di questi gadget. “Chissà dove sono finiti”. Inutile notare che la fattura è molto generica: che vuol dire “60 gadget”, che cosa sono? Biro? Penne stilografiche? Agende? Cravatte? “Non lo so, sono gadget”. E’ stato pagato il trasporto da Crema a Cremona? Mistero. Abbiamo visto fatture più dettagliate ma pazienza. Il decreto esposto all’albo pretorio dice che sono spese di rappresentanza, mentre un altro documento, qui sotto, parla di spese fondi gruppi consiliari ma Rossano Salini non può tollerare una cosa simile e dice che facendo un accesso agli atti si scopre ben altra verità. Ci credo sulla fiducia!!!! Poi sostiene che insinuiamo ecc. ecc. e che lui ha molti titoli, altro che raccomandato anche se è notoriamente il fratello del presidente e non so se ci siano casi simili in Italia. A Cremona si tollera di tutto, tranne che un giornalista guardi l’albo pretorio o faccia domande che non deve fare.

Ci sono Comuni, anche di centrodestra, come no, che hanno raccolto fondi per le persone bisognose e li hanno dati alla Caritas. E’ accaduto in occasione del terremoto emiliano-mantovano, e durante la fase dei primi soccorsi la Provincia di Cremona è stata presente con la Protezione civile. 

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Ma che ci vuole a rinunciare a qualche spesa tutto sommato non indispensabile, come i gadget, per compiere un gesto generoso?

Invece di comprare un abito da 2.500 euro (fosse stato quello l’acquisto), perché non acquistarne uno meno costoso o addirittura tenersi quello dell’anno precedente e compiere un sereno gesto di generosità?


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