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Salini va in Europa, l’Inviato che cosa diventerà? Dipendenti a rischio

Creato il 26 luglio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Un’esplosione di sconforto di un collaboratore ha richiamato l’attenzione, la stima, il rispetto di non pochi amici. L’Inviatoquotidiano, testata on line, ha solo tre giornalisti a libro paga che non sanno nemmeno che futuro avranno. Deciderà l’editore Triboldi. Massimiliano Salini ha sempre negato di essere un editore e questo è sicuro quanto il fatto che l’Inviato ha lavorato per Salini. La condizione dei giornalisti, in mano a editori impuri (imprenditori, industriali di altri settori con altri interessi molto prevalenti sulle finalità del giornalismo), è deprimente. Da professionisti o pubblicisti sono retrocessi di fatto a pura manovalanza operaia, usati e – si teme – gettati. Rischia di andarsene in fumo un patrimonio di esperienze e capacità (quali e quante spetta ai lettori deciderlo: i giornali dovrebbero appartenere ai lettori). Forse l’Inviato diventerà qualcosa d’altro. Sempre per scopi estranei alla professione giornalistica?


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