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Sallusti a teatro, un’occasione (persa) per parlare di diffamazione a mezzo stampa. E invece? Normale riunione di partito (di don Pizzarro)

Creato il 13 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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E’ sempre fantastico sentire un dipendente fare panegirici sul proprio datore
di lavoro, e nel contempo avere la capacità di cullarsi nella pia illusione che
il fatto che l’uno e l’altro la pensino esattamente alla stessa maniera è solo
una pura coincidenza. C’ero ieri sera, al Monteverdi per Sallusti. C’era Rex
sul Tre, ma sono uscito per andare a teatro. E che spettacolo che ho visto.
Lasciamo perdere la chicca “Berlusconi è un genio con pregi e difetti”. Ma pur
sempre un genio, con i difetti che servono, l’ha detto lui non io, da
carburante o qualcosa di simile per alimentare i pregi. Bella lì. Ma dico: sei
stato condannato per diffamazione, Sallusti. Parla quindi della legge sulla
diffamazione a mezzo stampa. Come, secondo te, andrebbe modificata. O se va
bene così. Insomma, dicci qualcosa di costruttivo, sulla scorta della tua
triste esperienza. E invece no: attacco ai giudici, Berlusconi è bello e bravo
solo lui. “La Pascale – credetemi – è una cara ragazza e molto intelligente”.
(E se l’ha detto lui che non è di parte). E via, in questo zibaldone di vaccate
mascherate da verità: “Ho girato undici giornali ma non sono mai stato libero
come lo sono ora al ‘Giornale’”. Libero di scrivere delle leggi ad personam?
“Il ‘Corriere’ non è indipendente: è in mano a banche e Poteri Forti”. Vero.
“Non ci sono più editori puri. L’unico rimasto è proprio Berlusconi”. A parte
che non ho mai sentito editare prodotti assicurativi, articoli alimentari o
d’abbigliamento e via discorrendo. Ma poi c’è un particolare: l’editore puro
non fa il presidente del Consiglio, non sta a capo di un partito. E’ puro.
Puro. A me Sallusti non piace – è una sorta di manganello in mano al potente
che di esso si serve per colpire gli avversari politici. L’ho ripetuto,
scrivendolo, su questo blog mille e mille volte. Ma quella di ieri sarebbe
potuta davvero essere una serata interessante, utile per trattare un problema
serio: il tema della diffamazione a mezzo stampa. Si è risolta invece nel modo
probabilmente auspicato, legittimamente, dai promotori (Pdl): un semplicissimo,
normalissimo incontro di partito tra persone che se le dicono e se le cantano
tra di loro. Peccato.
Don Pizzarro

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