Se viene accolta la teoria di fondo del berlusconismo tutto diventa chiaro e comprensibile: “Silvio Berlusconi è un genio, i cui straordinari pregi sono inscindibili dai difetti. Anche Michael Jackson, persino Michelangelo, Leonardo, avevano alcune difficoltà, che compensavano la creatività, inseparabilmente. Quindi li accettiamo come sono, in tutto e per tutto. E chi fa la storia? La follia che crea, che inventa e apre nuove strade, non la noiosa normalità, come diceva Erasmo da Rotterdam”. Sallusti lo ha spiegato in modo colorito e il pubblico del teatro Monteverdi durante il convegno del Pdl ha apprezzato divertendosi pure. Curiosamente il quotidiano degli agricoltori + Arvedi non ha riferito lo show, cui sottende però una teoria.
Sulla base di questo, la celebre definizione “la Merkel è una culona inchiavabile” (“inciulabile” alla milanese, ha detto il direttore) è un chiaro “giudizio politico”. La frase, come ha ricostruito Sallusti, “appartiene a un’intercettazione telefonica che però non era legata ad alcun reato. Quindi non doveva uscire, ma qualche magistrato l’ha fatta uscire sulla stampa perché fosse utilizzata per ben altri fini”. Obiettivi d’importanza strategica internazionale passati attraverso l’importanza delle forme della cancelliera teutonica, che solo un audace caricaturista è riuscito a rappresentare in una celebre posa della Monroe.
L’Italia andava consegnata nelle mani dell’Europa e Berlusconi si opponeva a tale infausto disegno. Allora è stato trovato il mondo per screditarlo agli occhi della donna politica teutonica e del suo alleato Sarkozy. Lo sostiene Sallusti ma è stata anche l’interpretazione del Wall Street Journal: “Berlusconi cade per volere della Merkel”. Napolitano ha smentito ma non importa: è stato il presidente a dare l’incarico di governo a Mario Monti, già in agguato da tempo, come gli stessi giornali Libero e Il Giornale scrivevano dall’estate 2012.
Non a caso un signore del Pdl dall’aspetto ben curato, sopracciglia comprese, commentava sorridendo: “Berlusconi è caduto per un golpe!” Ormai il popolo sovrano ha già cambiato idea e il centrodestra è tornato primo.
“Bisognava andare alle elezioni, non dare l’incarico a Monti – ha soggiunto il direttore del Giornale – Non bisogna mai avere paura delle elezioni. Ma il dramma dell’Italia non è Berlusconi e neanche il berlusconismo: il dramma è che non c’è alternativa”.
Anche questa affermazione non è provocatoria. Autorevolissimi istituti di ricerca statistica, economica e sociale sono arrivati alla stessa conclusione, quale che sia il giudizio sull’operato di Berlusconi e del centrosinistra.
“È più importante stare seduti vicino a Berlusconi a San Siro che nel consiglio dei ministri”. Alessandro Sallusti ha fatto notare anche questo. Berlusconi infatti aveva concesso scherzosamente al giornalista l’espressione di un ultimo desiderio, come ai condannati a morte. Infuriava la bufera legata al noto articolo di Renato Farina, per la cui pubblicazione Sallusti è oggi sospeso dall’Ordine dei giornalisti, che considera un retaggio fascista, corporativo, che il regime usava per controllare i giornalisti.
Il desiderio di Sallusti era che a fianco di Berlusconi, nel tempio di San Siro, ci fosse Francesca Pascale. Berlusconi si portò invece il giornalista, il quale, chinatosi per raccogliere qualcosa, fu subito inquadrato da Sky in una positura tipicamente servile.
“Un minuto dopo mi è arrivato l’sms di mio figlio che diceva: infame!”
Non c’è proprio pietà per i giornalisti.