Per quanto mi sforzi, per quanto personalmente gli darei fuoco e se lo incontrassi personalmente, per quanto io detesti la violenza, un ceffone glie lo darei in quanto lo reputo appartenente al peggio del peggio della feccia umana, Sallusti in galera non ce lo vedo proprio. Sarà che credo che il mestiere di informare sia tanto complesso da non potersi comprendere tra le definizioni di calunnia e non calunnia, sarà che reputo la libertà di stampa di importanza tale da meritare deroghe alle norme di tutela dell’individuo, sarà che l’uomo in gabbia fa sempre impressione, ma il servo del Nano dietro le sbarre non ce lo voglio. Lo voglio privato della possibilità di dirigere un giornale vista la leggerezza con cui usa il suo immenso potere, lo voglio privato della libertà di scrivere su un giornale vista la sua inattitudine conclamata, lo voglio a fare tutt’altro mestiere che non sia il giornalista ma in galera no, non ce lo voglio. E forse è per egoismo. Non sono giornalista ma di fatto faccio, nel mio piccolo, anzi, piccolissimo, quello che quest’inutile essere umano fa andando a parlare a milioni di persone. Io ne tocco qualche migliaio, ma il concetto è lo stesso: può capitare di scrivere una cazzata, in buona o (nel suo caso) in cattiva fede, La giusta punizione e di non potere farlo più. E basta.
Luca Craia