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Sally la pornostar

Da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Sally la pornostar

di Iannozzi Giuseppe

Mi chiamo Sally, è il mio nome d’arte, e sono una pornoattrice.

Come ho iniziato la carriera nel mondo del cinema a luci rosse? Niente di più facile, il segreto è tutto nell’avere un corpo splendido, essere giovani e avere una gran voglia di scopare senza problemi. E quando dico senza problemi, voglio dire che una vera attrice non dice mai ‘no’. Se deve staccare pompini lo fa punto e basta. Se deve farsi scopare da due tre quattro uomini o più ci sta e basta. Se deve prenderlo in culo, in bocca e nella figa allo stesso tempo ci sta. Ci sta perché è il suo mestiere e non c’è altro modo di dirlo. Non si può dire non con parole leggere, con degli eufemismi che tanto piacciono ai benpensanti e che poi, a ben vedere, sono i più sporcaccioni: parassiti, se non addirittura dei maledetti pedofili.

Sono una attrice e il mio mestiere lo so fare, ho avuto diversi riconoscimenti, sono molto quotata nel mio ambiente. Ci crediate o no ho anche una vita affettiva e un uomo che mi ama.

 

Il mio uomo è basso e calvo, è quasi un nano o forse lo è, ma non è superdotato, tutt’altro: ha un pene molto piccolo, ma in compenso è d’una larghezza bella grossa, una cappella che è un vero amore spremere fra le labbra della figa e della bocca. E’ l’unico ad aver capito che non sono una puttana perché giro film porno. Gli altri uomini mi hanno sempre disprezzata, trattata peggio d’una donnaccia di strada; e qualcuno mi ha messo anche le mani addosso. Il mio ometto invece no, mi ama per quello che sono. E’ quasi la copia spiaccicata di Danny DeVito. Lui è uno scrittore e scrive tantissimo. Io non capisco molto di quello che lui fa, però posso dire che è un uomo onesto che ce la mette tutta. I suoi romanzi li vende perlopiù agli amici, cioè non ha un grosso seguito, ma chi gli è amico gli bacia il culo e i piedi anche. Certe volte ho paura di perderlo, sul serio; lui tiene diversi seminari di scrittura ricreativa in lungo e in largo, a destra e a manca, e chissà quante donnette facili gli ronzano attorno. Il mio ometto è uno che la sa lunga, i suoi corsi vanno alla grande, c’è sempre il pienone, di donnette pronte a tutto. Io lo so che non mi tradirebbe mai, però sono anche una donna innamorata e non lo nego che qualche volta ho delle crisi di gelosia. Il mio Danny è tanto tanto buono, si lascia fare di tutto e mangia persino quello che io cucino. E’ una gran testa, una testa stupenda. Adoro leccargli con la lingua la pelata bella lucida. E’ molto simile al glande d’uno stallone. Non ce la si fa proprio, anche se il desiderio è di riuscire ad avere tutta in bocca la sua enorme pelata. Quando gli lecco la testa godo e mi bagno. Lui lo sa e gode, poi mi scopa in bocca con il suo cazzetto, piccolo sì, ma largo, molto largo. Io ingoio sempre il seme del mio piccolo Danny. E’ il mio dessert. Non potrei mai fare a meno del suo sapore nella mia bocca, nel mio stomaco. Nel mio cuore.

Il mio Danny, l’altro giorno, dopo avermi scopato, ha avuto una delle sue idee. Ha pensato di scrivere un soggetto per me, insomma una sceneggiata con io, la sua Sally, protagonista assoluta. Da come mi ha spiegato, la cosa è una versione rivisitata e corretta della Locandiera d’un certo Goldoni. Mi ha spiegato che ne farà una versione attuale e che sarà un gran successo. Non si tratterebbe d’un film a luci rosse, ma di una pellicola erotica, robetta di classe insomma che il mio ometto dice che ci farà guadagnare un pacco di soldi. Non stiamo male, però potremmo diventare ricchi sfondati ed io avrei la possibilità di assurgere, così ha detto il mio Danny, insomma diventerei una star, una attrice non solo di film a luci rosse a basso costo. Danny ha tante idee in testa. Dice che se la cosa andasse in porto potremmo presentare la pellicola al Festival di Venezia o a Cannes. Sono tutta eccitata. Non vedo l’ora che il mio ometto si metta al lavoro. Per il momento lo metto sotto e me lo cavalco per benino. A lui piace un casino.

Non lo so come finirà. Mi piacerebbe camminare sul tappeto rosso, a chi è che non piacerebbe! Il mio Danny ha tante idee, forse mi sono ripetuta un po’ di volte ma ci tengo a sottolinearlo… Io non ho studiato molto e non scrivo bene, il mio Danny invece è un asso. E’ che davvero non lo so se lo voglio sul serio di diventare una primadonna. Io sono felice, mi basta esser presa di mira dalla macchina da presa mentre un’orgia di uomini con i loro cazzi penetrano ogni mio pertugio libero. Mi piace sentire il loro seme caldo scivolarmi lungo le cosce, sui seni, tra le chiappe. Perché a me i film porno piace farli senza troppe inutili precauzioni. Sono orribili quei filmetti dove gli attori sono tutti depilati e con il cazzo sacrificato in un goldone. Tremendi davvero. Non sono arte. Al mio ometto piacerebbe tanto tanto portarmi in alto. Piacerebbe anche a me. Cioè… sì, mi piacerebbe, almeno credo. E’ che ho le idee un po’ confuse. Sono una bella topa, è fuor di dubbio, basta guardarmi: alta e bionda, un seno prorompente ma non troppo, un viso angelicato, pelle morbida e vellutata. Ho tutto. Almeno così credevo. In ogni caso anche se al mio ometto non dovesse riuscire di farmi diventare una star da tappeto rosso, io penso che non rimarrei poi troppo delusa: l’importante per me è di girare dei buoni film e di avere al mio fianco l’uomo che amo, perché lui mi ama, perché lui non è come gli altri. Sono una pornoattrice, ma anch’io ho un cuore, anch’io sono una donna e in quanto tale credo di saper riconoscere chi mi ama sul serio e chi invece mi disprezza.

Spero che l’ideuzza del mio Danny vada in porto. Per lui in particolare. Ho paura che potrebbe restarci molto male se la sua Locandiera rivisitata e corretta non dovesse aver successo. Si sta sbattendo come un diavolo, poveretto!, non ha mai un momento di riposo. Sempre un sacco di uomini che gli stanno incollati al culo da quando ha deciso di fare le cose in grande e di chiedere aiuto a banchieri e politici: dice che è l’unico modo per avere delle ‘sovvenzioni a fondo perduto’. Non lo so che intende dire, ma io voglio credere che ce la farà a sfondare.

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