Gianni Rodari, nella Grammatica della fantasia, ha scritto che "una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente", e in effetti ci rendiamo conto tutti i giorni di quanto avesse ragione.
E dove conta di più la fantasia se non nel tempio delle parole? Il più famoso che abbiamo in Italia?
Saranno dunque proprio la sua "grammatica della fantasia", applicata al 2.0, e la creatività, in tutta la sua meraviglia, a ispirare il 26° Salone del Libro, come ho potuto apprendere ieri alla conferenza stampa.
La creatività. Che bello. Mi sembra un ottimo tema, un ottimo motivo per lavorarci intorno. Lo ha spiegato Ernesto Ferrero, il cui discorso ieri è stato il più appassionato di tutti devo dire.
Ha spiegato bene tutto quello che troveremo il prossimo anno, tutto quello che possiamo aspettarci di bello, con qualche novità, e qualche elemento già ben consolidato. Bè, per i dettagli vi rimando al sito del Salone, ma qui vi dico un po' quello che ha colpito me.
1) L'hashtag. Fantastico: alla conferenza stampa si è annunciato l'hashtag #SalTo13. E io un po' mi commuovo ripensando a come questa consuetudine sia nata un po' con noi (e parlo di alcuni amici e pure un po' di me). Molto bello.
2) I piccoli editori. Tutti i partecipanti hanno speso almeno una parola sulla loro importanza. Ci sarà anche quest'anno l'Incubatore; penso che ci passerò molto tempo, anche perché sarà presente LiberAria che è, sì, in effetti, la mia splendida casa editrice.
3) La creatività manuale. Il Lingotto ospiterà esponenti di questo mondo che si contrappone, ma non esclude, alla "smaterializzazione degli oggetti". All'insegna della valorizzazione del "patrimonio di tradizioni e pratiche che sembrava dimenticato". Mi pare giusto.
3) Maestri della cucina. Ci sarà un'area dedicata alla cucina. Davvero. Mangiare al Salone è sempre stato un po' tragico. Forse avverrà il miracolo: cibi e profumi buoni in ogni dove. Speriamo.
3) Ted Talks. C'è in corso un progetto di format che si richiama esplicitamente a queste magnifiche conferenze. Di cui sono grande fan. Se non le conoscete, date un'occhiata qui! Sono happening culturali in cui le persone a più diverso titolo raccontano esperienze di innovazione in tutti i campi dell'umano. L'acronimo sta per Technology, Entertainment & Design. Le seguo da un po', alcune mi hanno spalancato la mente, altre spezzato il cuore. Quando avete qualche minuto libero, trascorretelo lì e mi direte.
4) Cile. Il Paese Ospite. Sono molto curiosa. Vi dico solo che ci sarà Javier Cercas che parlerà del suo grande amico Roberto Bolaño (Confesso, io 2666 non lo ancora finito. Quando accadrà, però, sarete i primi a saperlo!). Comunque questo è da non perdere.
5) D'Annunzio. Mia nonna ne era ossessionata. Era forse l'unico scrittore che avesse mai letto, e comunque l'unico con quel trasporto. (mentre mio nonno leggeva e rileggeva continuamente Rigoni Stern: che curiosa famiglia, vero?). Al punto che non posso dimenticare una proverbiale gita a Gardone Riviera a rimirare per ore e ore il Vittoriale. Ammetto che non è mai stato il mio idolo, però va detto che è imprescindibile, e che c'è un progetto pazzesco in corso di digitalizzazione di tutta la sua opera, un fatto così sinestetico!
5) La Regione Ospite è la Calabria. Si ricorderanno Corrado Alvaro e Stefano D'Arrigo, molto importante. Bene.
6) Diritti social. Un bellissimo progetto in corso d'opera si chiama b2bright.com, una piattaforma online dedicata allo scambio dei diritti, in collaborazione con gli amici di Bookliners. Che dire? Supercool.
7) Book to the future. Quanti ricordi? Qui una testimonianza di quanto sia affezionata a questa sezione del Salone. Dove, in poche parole, è avvenuta la prima presentazione al Lingotto di un libro fatto anche da me. E sì, se ve lo stavate chiedendo, nel post c'è anche una bella foto di Baricco! Che dico? Una gigantografia, santo cielo, perdonatemi.
8) Bambini, bambini, bambini! Al mio primo salone, avevo 6 anni. Per i bambini non c'era niente di speciale. Ah, no, c'era una marionetta che ti regalavano all'ingresso. Me la ricordo ancora come una delle cose più belle della mia infanzia. Potessi essere bambina adesso, con tutte le belle iniziativeche ci sono, ne sarei più felice. Ma, è andata così. W i bambini di oggi.
Dunque Ferrero ha concluso con una bella citazione di Valéry.
La più grande libertà nasce dal più grande rigore.
Che mi è parsa ispiratrice e sintomatica di un Salone che si prepara a sfidare tante cose, prima tra tutte la crisi, non ultima la difficoltà che molte persone hanno nella lettura.
E questo mi dà agio di tornare a Rodari. Che nella sua Grammatica dice anche.
Non c'è vita, dove non c'è lotta.
E io ho voglia di lottare. E spero anche voi che leggete. E che sarà un buon Salone. Lo spero davvero.
Vi mancavano le mie foto del vascello fantasma? E delle albe torinesi?
Ebbene, eccole qui.
Dalle quali si evince che domani finisce il mondo.
La mia serata poi è finita in bellezza. Una cena di Natale con gli amici di 1Caffè.
Se non conoscete ancora questo bel progetto, è il momento giusto, poiché a Natale è normale fare un regalo, specie se a fin di bene. Un caffè costa solo un euro e regalarlo con un metodo di donazione sicuro ad associazioni fidate è un piccolo ma importante piacere. Ve ne parlerò ancora e ancora, perché ci tengo moltissimo e credo nella bellezza ed efficacia dell'iniziativa. Ma poi davvero cosa c'è di meglio di un caffè per stare un po' bene insieme?
Lo penso sinceramente.