Il debutto del prossimo nuovo servizio di musica di streaming di Apple è saltato ! Quelli che di Cupertino mangiano pane e web, non sono riusciti a strappare le licenze necessarie dal mondo discografico.
Secondo un articolo del New York Post, il nodo è quello dell’ammontare delle royalty da pagare agli autori. Apple vorrebbe pagare una somma di 6 centesimi ogni 100 stream, una cifra che avrebbe suscitato ilarità tra gli addetti ai lavori che ovviamente la considerano troppo bassa.
La partita non è facile. Apple, che vorrebbe lanciare un servizio di radio personalizzata alla Pandora, mette sul piatto l’integrazione con l’iTunes Store che consentirebbe l’acquisto rapido dei brani ascoltati, un plus non da poco per le case discografiche in cerca di nuovi introiti. Allo stesso tempo però i compensi che vorrebbe pagare Apple sono pari alla metà di quanto paga oggi Pandora, circa 12 centesimi ogni 100 stream, una “tariffa” che le società di collecting vorrebbero vedere aumentata, tanto che è in corso una decisa pressione sul congresso americano e il Copyright Royalty Board. Cedere con Apple vorrebbe dire compromettere la partita con Pandora.
Apple avrebbe inizialmente trovato l’accordo con le società di collecting ASCAP e BMI ma si sarebbe poi scontrata con Sony/ATV (che ora gestisce anche il catalogo EMI) che aveva sottratto i diritti dei propri artisti dai due gruppi, forzando così delle negoziazioni dirette. Secondo le indiscrezioni, Apple avrebbe voluto lanciare il servizio in contemporanea con la serata di premiazione degli ultimi Grammy Awards.