Magazine Mondo LGBTQ
E' dal girasole che non riesco più a trattenere una lacrima. Mi sento quasi un cartone animato, non fosse che fa male come una lama. Non riuscivo a capire perché, cosa fosse cambiato di colpo, cosa facesse sì che tutto ad un tratto io non fossi più in grado di tenere dentro il dolore, di gestirlo, di placarlo, tenerlo sotto controllo. Non credo abbia solo a che fare con il lato pratico, con l'aver perso ciò che di più caro avevo, ciò che più di ogni altra cosa era importante per me, e nemmeno che la mia vita si sia dissolta come zucchero nel caffè, perché è da un po' che questo è successo. Poi ieri forse ho capito. Ho capito perché non sono più in grado neppure di trattenere le lacrime con mia madre, mio padre, dinanzi al quale non piango da quando avevo forse 6 anni e piuttosto mi amputerei un arto! Perché non l'ho fatto per cinque mesi. Per cinque mesi ho tenuto duro, sono andata avanti, ho cercato di ricostruire, di rimettermi in piedi, di ascoltare chi a tradimento diceva "non pensarci". Poi è arrivata un'amica, un'amica strana, da un remoto passato particolare. Lei non ha detto non pensarci, lei ha solo ascoltato. E di botto la diga si è rotta, ed è uscito il fiume di dolore che ho dentro. Perché devo fingere che non sia così? Perché la nostra società si aspetta che siamo tutti dei superman, che non ci facciamo fermare da niente e nessuno? E non vengono forse da questo molti problemi di oggi? In cui tutto si deve risolvere così, con uno schiocco di dita? Io soffro. Ora lo dico: IO STO DA CANI! Sto che vorrei non svegliarmi al mattino, sto che avrei voglia di prendere a pugni il muro e a volte lo faccio. Sto che avrei voglia di mandare a fare in culo il mondo e tutto ciò che c'è dentro. Perché sto così. E mi sento in diritto, dopo che mi è stata tolta la strada da sotto i piedi, di star male. E se vado contro moda, se oggi star male non fa "in" perché bisogna non pensarci, amen. Io sto di merda. Mi piace? Assolutamente no. Vorrei anch'io una pillolina che mi facesse stare meglio, ma non ce l'ho e non esiste. Posso non pensarci? Posso fingere di non pensarci, posso fingere che tutto vada bene anche se va tutto male. Posso dire che sto bene, posso fare questo, si lo posso fare. L'ho fatto per mesi. Mi hanno detto che a volte si sente tristezza dal blog. Ebbene io sono triste. Io sto male. Io ho una buona fetta del cuore infranto, fatto a pezzi, dilaniato! perché dovrei mostrare sorrisi a tutti ed impegnarmi a convincere le persone che sono un fiore? Non lo sono. Forse lo sarò, un giorno. Ma non ora. Non so se e quando. Ma se il mio corpo e la mia anima stanno così, significa che c'è una ragione. E voglio il diritto di star di merda, visto che tutti gli altri mi sono stati negati, questo, per ora, me lo voglio tenere, in barba alle convenzioni sociali!