Magazine Diario personale
L'inizio di stagione è sempre difficile, chissà perchè. C'è nervosismo, foga, imprecisione. Sembriamo velocisti in preda alla tensione sui blocchi di partenza. Più d'uno scatta prima dello sparo e in qualche caso la paga cara. A volte poi, succede che il via venga dato così in anticipo che qualcuno si fa cogliere completamente impreparato: oggi il termometro ha raggiunto i 30 gradi ma ci sono ancora le dune sulla spiaggia. I bagnini non hanno ancora iniziato a piantare i paletti per gli ombrelloni e si trovano lo stabilimento invaso da uomini e donne in costume e bambini infilati dentro ciambelle gonfiabili. Non possono far altro che allargare le braccia.Ma sarà la vera partenza o solo un bluff? Chi può dirlo, in fondo negli ultimi anni ci siamo abituati a ritmi meno serrati. D'altro canto, non si può neanche affermare che una adeguata preparazione sia sempre possibile o addirittura raccomandabile. A volte certi preliminari dovrebbero essere saltati a piè pari o perlomeno affrontati con maggiore prudenza. Ecco qualche esempio.
Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una serie di gravissimi incidenti stradali che hanno coinvolto moto, scooters e biciclette. Un uomo di 42 anni che viaggiava in moto ha perso la vita sulla circonvallazione di Rimini a causa di un'auto che ha fatto inversione per scappare da una coda che stava diventando critica; un altro scontro, sempre tra una macchina e un mezzo a due ruote si è verificato sul lungomare, con ricovero in ospedale di due persone una delle quali in gravi condizioni; un 24 enne è stato investito con la sua bici mentre a mezzanotte transitava a Viserbella e le sue condizioni sono definite "serie".In realtà, sappiamo tutti cosa sta succedendo. Le bellissime giornate e le alte temperature di questi giorni nascondono un lato diabolico. Improvvisamente, si è palesata l'estate e c'è chi non aspettava altro per tirar fuori la moto dal garage o avere una scusa per rinunciare alla macchina e affrontare le strade e il traffico a bordo di mezzi più sguscianti. In Romagna il vero status-symbol sono le due ruote. Nulla riesce a compiacere il romagnolo come la libertà di muoversi come più gli piace, senza ingombri e senza ostacoli.Però bisognerebbe accertarsi di aver preso le misure invece s'inforca il sellino con troppa facilità, con un entusiasmo pericoloso e, almeno nei primi giorni, con un'attitudine maldestra che necessita di qualche correzione. Questo vale per chi viaggia sulle 2 ruote come per chi viaggia su 4 ruote e si trova, di punto in bianco, ad avere a che fare con un nugolo di moto e motorini che sfrecciano a destra e a sinistra.
Sta destando qualche preoccupazione la fresca bocciatura da parte della Corte Costituzionale dell'ordinanza comunale che dovrebbe servire alla lotta contro la prostituzione di strada. Doveva essere la pistola carica nella fondina dei c.d. sindaci-sceriffi e adesso rischia di sparare a salve. Nessuno vuole compromettere il buon nome della riviera con la pessima pubblicità derivante dalla presenza di decine di ragazze di varia nazionalità che si vendono ormai non solo lungo le statali ma addirittura nelle vie dello "struscio" e della passeggiata serale.
I tecnici e i consulenti vari sono al lavoro per trovare la formula giusta per non vanificare tutto. Hanno pensato anche a non meglio precisati "accertamenti fiscali" per scoraggiare i clienti. Certo che le tasse per noi italiani sono proprio un'ossessione. Una volta bastava il timore che la moglie, la fidanzata o la mamma venissero a sapere della scappatella (seppur a pagamento) per spaventare chi volesse indulgere in questo particolare hobby. Adesso non basta più. Il puttaniere si evolve più in fretta di quanto si creda.
Alla voce "allarmi di stagione" quest'anno ci sono i profughi dal Nord-Africa. Politici e amministratori si sono affrettati ad assicurare che non c'è pericolo d'invasione sulle nostre spiagge. La vocazione turistica dei nostri comuni esclude di per sè la possibilità di allestire campi o centri di accoglienza. Lo stesso discorso dovrebbe valere per Lampedusa, evidentemente laggiù non si sono fatti capire bene. Oppure certi accadimenti prescindono da qualsiasi dichiarazione d'intenti.Comunque, il sospetto e il timore hanno già iniziato a serpeggiare tra noi.Qualche giorno fa, discutevo di questo con due amici, uno albergatore e l'altro bagnino. Sono venuto a sapere che piccoli drappelli di clandestini fuggiti dai centri di accoglienza sono stati avvistati anche da queste parti. Li hanno visti camminare silenziosi e ordinati sulla battigia, scarpe in mano e zaino in spalla, sotto l'argenteo bagliore lunare. Nessuno può dire dove fossero diretti e tantomeno si sognerebbe di domandarlo...
Le vacanze degli altri
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