Essere colpiti da un tumore è molto doloroso anche dal punto di vista psicologico. Lo è ancora di più se il tumore si presenta quando si aspetta un bebè. Sono tante le domande che una gestante può porsi in casi come questi, ed una di queste riguarda proprio l’eventuale dannosità della chemioterapia in gravidanza. Insomma, sottoporsi a chemioterapia quando si è incinte può essere dannoso per il bambino? Ecco cosa dice uno studio.
Il trattamento della maggior parte dei tumori richiede l’uso di specifici medicinali che servono a distruggere le cellule malate e, quindi, ad allontanare la malattia: la chemioterapia comporta spesso delle conseguenze fisiche (perdita di capelli, perdita di appetito, maggiore sensibilità alle infezioni) e psicologiche, che naturalmente sconvolgono il paziente.
Quando si scopre di avere un tumore in gravidanza, la prima cosa a cui si pensa è la salute del bambino: curarsi per un tumore quando si aspetta un figlio sembra essere ancora più doloroso dal punto di vista psicologico, perché la futura mamma teme che la chemioterapia in gravidanza possa essere pericolosa per il bebè.
Secondo uno studio presentato di recente all’Esmo, la Società Europea di Oncologia, il trattamento chemioterapico durante la gravidanza non crea danni al bambino, purché esso avvenga dopo il 3° mese di gestazione. Infatti, nella ricerca sono stati confrontati 38 bambini esposti alla chemioterapia durante gravidanza, con altrettanti bebè che non sono stati esposti a questi trattamenti: secondo lo studio, lo stato di salute dei neonati era uguale in entrambi i casi, con nessuna conseguenza per i bebè le cui mamme avevano assunto farmaci chemioterapici.
Naturalmente, ciò rappresenta un dato importante che vale la pena di sottolineare, perché una corretta informazione consente alle future mamme affette da tumore di scegliere con lucidità cosa fare e come comportarsi nel caso in cui ci si debba sottoporre a chemioterapia.
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