Respinti gli emendamenti ai primi 3 articoli, l’aula del Senato procede spedita con l’esame del decreto salva Roma ter. Niente ricorso alla fiducia, dunque, da parte del governo, che mira all’approvazione definitiva entro la scadenza del 5 maggio.
Tutta l’opposizione, tranne Sel, annuncia che voterà contro il provvedimento. Incostituzionale, attacca Forza Italia, perché non presenta i requisiti di urgenza che dovrebbe avere un decreto. Iniquo, aggiunge la Lega, perché le misure per il ripristino dell’equilibrio finanziario del bilancio di Roma prevedono dei privilegi per la capitale e sacrifici per gli altri comuni.
Il testo introduce tra l’altro la Tari (per la gestione dei rifiuti urbani) e la Tasi (imposta sui servizi indivisibili) e ripristina l’Imu per i terreni agricoli e per i fabbricati cosiddetti “produttivi”.
MC