A me mi piace andare in bicicletta, mi piace attraversare i parchi anche quando fa freddo, mi piace quando ha le ruote belle gonfie e scivola via veloce, e mi piace quando è carica di spese o di fiori.
La mia bici si chiama Leri, Leri Gina. Me l’ha regalata la Marivì, ed era tutta piena di fiocchi quando l’ho inforcata per la prima volta, era il Natale del 2007 e pedalavo verso casa, felice.
Senza la Leri non avrei avuto le splendide avventure milanesi di cui rido spesso con gli amici, come quella volta che ho pedalato mano nella mano con un perfetto sconosciuto per un centinaio di metri, solo per un attimo di totale simbiosi e affinità. Il piacere di un istante.
O quando in tre pazze abbiamo arrancato su quella povera bici ridendo da Porta Romana a Piazza XXIV Maggio, con i passanti che ridevano non di noi ma con noi. Credo.
Questo per dire che la settimana scorsa sono stata con i Critical Mass a festeggiare il loro decimo anniversario per le strade di Milano, e mi sono emozionata molto, soprattutto quando abbiamo circondato un ferrarino rombante in Corso Buenos Aires, ridendo e ululando come dei Tarzan, con le biciclette tirate su in equilibrio sopra la testa come delle spade pronte a fendere anche il traffico più denso. E poi di nuovo via, a guizzare fra le auto e a bloccare il traffico facendo il girotondo in Piazzale Loreto per quindici volte almeno, guardando passare biciclette di tutti i tipi, a torre, a carretto, tandem e monocicli, bike-mi, tricicli, bicicli, e.
Una serata memorabile, anche perché la prima per me, con Critical Mass, di cui sentivo spesso parlare da almeno otto anni.
Un’esperienza che consiglio a tutti. E a tutte. Perché oltretutto c’è un mare di figacci.
E poi sono alcune settimane che risuona nell’aria e in rete la tag #salvaiciclisti, e non si può e NON si DEVE ignorare! È una campagna globale che vuole rivendicare i sacrosanti diritti alla vita e alla condivisione degli spazi per ciclisti e pedoni e città con sempre meno macchine.
Salvaiciclisti: appello per città sicure a misura di bicicletta
Infine venerdì scorso aMilano è stato presentato l’e-book per la sicurezza dei ciclisti. Insomma, qualcosa si sta muovendo. Ma quando, chiede giustamente marmaz, si educheranno anche gli automobilisti?