Urla e strepiti sollevano il problema, ma è solo una pacata riflessione – poi – ad offrire qualche genere di soluzione. La campagna #salvaiciclisti, partita da Londra e rilanciata in Italia da un network di blog (prima che se ne appropriassero, svuotandola di significato, FCI e Gazzetta), ha dato vita ad un movimento d’opinione che neppure sospettavamo potesse essere tanto numeroso e determinato; al suo interno molteplici identità, spesso difficili da conciliare, ma ci pare interessante – oggi – rilanciare – tra le altre – le proposte del Touring Club Italiano (che, sin dalla sua fondazione, ha dedicato ampio spazio al tourismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente su cui insiste) per dare nuovo slancio all’iniziativa #salvaiciclisti.
Il Touring utilizza il veicolo della propria pagina Facebook per rilanciare l’appello:
La campagna “Città più sicure per i ciclisti” continua a riscuotere consensi e adesioni. La più recente è quella del sindaco di Milano, segno che l’iniziativa sta forse prendendo piede anche nelle istituzioni. Scegli, tra le proposte qui sotto, quale adotteresti subito e proponi le tue idee per rendere la tua città più sicura per i ciclisti!
Non potendo condividere qui un sondaggio di Facebook (comunque presente all’indirizzo della pagina ufficiale TCI, “Touring Club Italiano – pagina ufficiale”), rilanciamo noi – che pure siamo soci del sodalizio – lo stesso questionario: dopo che in molti avete evidenziato il problema, ci piacerebbe sapere quale tra le otto proposte è la vostra preferita, quella che credete sia più opportuno portare avanti: forti di un’idea chiara, avremo maggiori possibilità di vederla realizzata!
- destinare il 2% del budget ANAS per creare piste ciclabili di ultima generazione
- migliorare la formazione di autisti e ciclisti già in sede di “scuola guida”
- dotare gli autoarticolati di strumenti che prevengano l’impatto con i ciclisti
- individuare e riprogettare gli incroci più pericolosi
- avere un dato quantitativo del numero delle persone che utilizzano la bicicletta per i loro spostamenti e su questo una percentuale credibile degli incidenti
- limite di velocità di 30km/h per i veicoli nelle aree residenziali prive di piste riservate alle biciclette
- invitare i privati a sponsorizzare la creazione di nuove piste
- nominare un “commissario alla ciclabilità” in ogni città per promuovere le riforme della viabilità in senso ciclosostenibile