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Salvate il soldato B.

Creato il 27 gennaio 2011 da Pierotieni
Salvate il soldato B.di Piero Tieni (a titolo strettamente personale)
Un centrosinistra che voglia continuare a dirsi tale, dovrebbe sempre difendere chi, in un dato momento, è il debole di turno, la vittima. E viene quasi voglia di proteggerlo davvero il Signore dei Bordelli, dal Casino che gli si sta rivoltando contro e lo sta divorando. S’intrattiene con una scolaresca per strada ed un ragazzo gli urla sei un coglione”. Lui, che politicamente detiene i diritti d’autore di quel termine, per aver definito tali gli elettori di sinistra, invece di intimare alle forze dell’ordine di prendere le generalità del ragazzo, come avrebbe fatto ai (suoi) bei tempi, si limita ad un malinconicissimo “senti chi parla”.
Poi chiama Lerner e si spertica in un panegirico adulatorio in difesa di Nicole Minetti, mentre dalle carte di ieri emerge che quell’ingrata diceva al telefono “È un pezzo di merda. Se vuole vedermi, mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati...Non me ne fotte un cazzo se lui è il presidente del Consiglio, è un vecchio e basta. Non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido...quel briciolo di dignità che mi rimane la voglio tenere... visto che lui non mi ha chiamato...gli faccio prendere paura. Quando si cagherà addosso per Ruby chiamerà e si ricorderà di noi...”.
E allora ti ricordi che due più due fa sempre quattro e pensi che se quelle intercettazioni sono arrivate ieri a noi comuni mortali, lui le avrà viste sicuramente prima. E la Minetti ha 25 anni, una vita intera da vivere, e rischia davvero la galera. E se crolla? E se interrogata dai magistrati non ce la fa a reggere il Grande Bordello tutto sulle sue spalle? Allora meglio chiamare in diretta la7 e dire che “Nicole Minetti è una splendida persona, intelligente, preparata, seria, si è laureata con il massimo dei voti, 110 e lode, si è pagata gli studi lavorando, è di madrelingua inglese e svolge un importante e apprezzato lavoro con tutti gli ospiti internazionali della Regione”.
E se ricordiamo che tutto nasce dalla notte in questura di Ruby, sapendo che la signorina Rubacuori era il classico sasso che se non fermato in tempo si porta dietro la valanga di letame che ora vediamo, non lo si può proprio perdonare il suo maldestro tentativo di tirarla fuori ad ogni costo? Non fa tenerezza immaginare l’intestino in subbuglio del premier e la goccia gelida di sudore che deve avergli attraversato la fronte mentre attaccato alla cornetta chiede alla polizia di rilasciarla? Non meriterebbe un po’ più di compassione uno costretto a passare le serate con Mora, Fede, Rossella e  Apicella, dopo aver trascorso le giornate con Cicchitto, Gasparri, La Russa e Capezzone?
E un uomo anziano, è sotto ricatto, è il nostro Presidente del Consiglio. Lasciatelo stare, lasciatelo andare. Magari ad Antigua.

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