Salvatore Parolisi è appena entrato nelle sala delle udienze del Tribunale del Riesame dell’Aquila. Il caporalmaggiore accusato di uxoricidio oggi ha deciso di parlare dopo ben 3 mesi di silenzio sia dinnanzi ai magistrati di Ascoli così come a quelli di Teramo.
I suoi avvocati sono intenzionati a smontare la tesi di 185 pagine dell’ordinanza del gip di Teramo, Giovanni Cirillo, che spiegano perchè Salvatore Parolisi è accusato dell’omicidio di sua moglie Melania.
Gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile hanno promesso una udienza con “fiocchi” e con tante diverse prove che dovrebbero smontare tutte le teorie che hanno portato Parolisi in carcere.
I magistrati da oggi avranno al massimo cinque giorni di tempo per pronunciarsi, dunque la permanenza in carcere del caporalmaggiore potrebbe cessare il 27 di agosto.
Le due tesi accusatorie divergono sul movente infatti per i magistrati di Teramo avrebbe ucciso perchè «pressato» dalla sua amante, Ludovica, a lasciare la moglie e a mettersi con lei. Per il gip di Teramo, invece Salvatore sarebbe entrato in un «corto circuito» determinato da un’insieme di situazioni non solo di rapporto di coppia, ma legate anche al mondo del suo lavoro. E il movente per Giovanni Cirillo va cercato in qualcosa di «torbido ed inconfessabile» che Melania aveva scoperto e che voleva rivelare. Come aveva detto all’amica Imma il 16 aprile: «Devo raccontarti delle cose brutte». Ma Melania non è riuscita a parlare. Il 18 è scomparsa ed è stata uccisa con 23 coltellate nel bosco di Ripe.
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