A spaventare gli utenti non sono solo i dati che vengono conservati dalle aziende ma anche la concentrazione in pochissime mani di una quantità di informazioni sempre maggiori. Quando Facebook ha acquistato Whatsapp, una delle più note applicazioni per scambiare messaggi su smartphone, molti utenti hanno cercato alternative in cui alla protezione dei dati personali era attribuita la priorità.
Diamo allora un’occhiata alle app di messaggistica di cui si è parlato di più nelle ultime settimane. Forse la più nota è Telegram, che offre – oltre alle chat normali – un sistema di crittografia end-to-end, in grado di non lasciare traccia delle conversazioni sui server; Telegram offre inoltre la possibilità di inviare messaggi che si autodistruggono entro un tempo prestabilito.
Dall’Italia arriva invece DustApp: anche questa applicazione di messaggistica permette di impostare un tempo massimo di conservazione dei messaggi, dopodiché questi verranno cancellati. Le conversazioni sono criptate e nessun messaggio è custodito sui server.
A marzo si è parlato anche di Timb, acronimo che sta per Tor Instant Messaging Bundle. Si tratta di un programma realizzato dal progetto Tor, da sempre in prima linea per difendere la privacy degli utenti (non solo dalle aziende, ma anche dai governi che limitano l’accesso alla rete). L’obiettivo? rendere le nostre chat anonime e irrintracciabili su Windows, Mac e Linux in modo semplice e gratuito. La prima versione del programma doveva essere resa disponibile alla fine di marzo ma, al momento, non ci sono nuovi aggiornamenti sul progetto ancora in fase di lavorazione.
Ancora una volta, comunque, ricordiamoci che è importante leggere le informative sulla privacy di ogni programma o di ogni app che vogliamo installare e non dimentichiamo che, se vogliamo che qualcosa resti segreto, il modo migliore è non condividerlo online.