Sì, questo è un post su Salvini, l’uomo dalle felpe pubblicitarie. Di seguito un imperdibile “Ipse Dixit”.
Leggete e piangete:
“Dobbiamo difenderci contro l’Ue”. Fossi in lui mi difenderei più volentieri dall’incertezza nell’uso delle preposizioni.
“I Rom sono italiani? Allora si facciano un mutuo!”. Ma quale film di fantascienza si è visto, ultimamente? Quanti italiani conoscete che possano permettersi un mutuo?
“Coi clandestini in Hotel c’è razzismo verso gli italiani e mi girano le palle”. Con Salvini a piede libero c’è razzismo verso l’umana stirpe, e sapesse come ci girano…
Sanità: “Perché gli italiani devono pagare e fare la coda, mentre i clandestini hanno tutto gratis?”. Un buon politico si fermerebbe a “perché pagare e fare la coda?”.
“Preoccupazioni su ebola legate a immigrati sono legittime”. Non commento.
“Immigrazione = invasione”. Lo slogan del nuovo Risiko!
“Regalare la cittadinanza a chi nasce in Italia è un’idea folle!”. Sono d’accordo: togliamola a te e a tutto il carroccio!
Parlando sempre di cittadinanza a chi nasce in Italia: “Io sono disposto a dialogare, a patto che i diritti e i valori rimangano i miei: a Natale si festeggia il Natale con la recita scolastica, non è che si fa qualcos’altro perché c’è qualcuno che non lo festeggia…”. Non dico niente solo: povertà intellettuale e non-cultura.
“Prima gli italiani!”. Dai, questa non è da fraintendere! Ce l’aveva scritta su una felpa quando ha pertecipato a “Giochi senza Frontiere”.
Crozza su Salvini: “Se in un comizio di Salvini togli tutti i luoghi comuni sull’immigrazione, cosa resta? I tombini di ghisa?”
Parafrasando nientepopodimeno che Shakespeare “Strumentalizzazione, thy name is Carroccio”.