Sambuco
Il termine sambuco identifica una particolare specie di pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee, specie vegetali cespugliose e rampicanti che possono anche avere una caratteristica arborea. La pianta arborea è proprio il sambuco che presenta degli arbusti di una certa altezza, anche fino a 10 metri, diffuso in Italia, in zone di montagna. Alberi di sambuco si trovano frequentemente nei pressi di casolari abbandonati. Conosciuto fin dall’antichità, il sambuco si trova anche nel resto d’Europa, America del Nord ed Asia Occidentale. Comprende diverse sottospecie, di cui alcune usate a scopi fitoterapici. Risponde a quest’uso il sambucus nigra, chiamato anche sambuco comune, i cui fiori hanno la tipica forma di un ombrello e sbocciano in tarda primavera o a inizio estate. Il sambuco appartiene, infatti, anche al genere delle piante ombrellifere. Il sambuco comprende anche altre specie meno usate in fitoterapia a scopo curativo come il nibbio o sambucus ebulus ed il sambuco rosso ( sambucus racemosa), meno sviluppati del sambucus nigra. I frutti del sambucus nigra e racemosa sono usati per fare delle marmellate che non si possono fare con quelli del sambucus ebulus perchè sono tossici. La coltivazione di questa pianta richiede una buona esposizione solare, anche se il sambuco si adatta a crescere in zone parzialmente ombreggiate. Per favorire una buona crescita è consigliabile potarla nei mesi invernali. La coltivazione può avvenire tramite semina o talea. Nel primo caso si interrano i semi a circa due metri e mezzo di profondità, mentre nel secondo, si staccano dei rami di 30 centimetri ( talee) nel periodo autunnale.
Proprietà
Il sambuco comune o sambucus nigra è una pianta molto usata in erboristeria dove alcune sue parti e le sostanze estratte da essa, concorrono a formare dei rimedi fitoterapici utili nell’alleviare alcuni particolari disturbi. I frutti, ad esempio, hanno un effetto lassativo, la corteccia della pianta possiede delle proprietà diuretiche, mentre i fiori vengono usati per estrarre dei principi attivi che combattono le malattie da raffreddamento e che si rivelano utili anche per curare fastidi come la cistite, le nevralgie e la febbre. Il sambuco è in grado di abbassare la temperatura corporea negli stati febbrili per via del suo effetto sudorifero, simile a quello provocato da farmaci a base di paracetamolo. I fiori di sambuco sono usati anche per le affezioni reumatiche e le infiammazioni. Hanno proprietà emollienti ed i flavonoidi estratti da essi presentano una notevole azione antinfiammatoria. I rami, le foglie e le radici della pianta sono anche impiegati per alleviare l’artrite reumatoide.
Modalità di utilizzo
Per espletare al massimo il suo effetto benefico il sambuco va trattato da esperti erboristi per estrarre da alcune parti della pianta i principi attivi indicati per determinate patologie. I fiori, ad esempio, vanno fatti essiccare e poi vanno conservati in contenitori ermetici per essere usati durante tutto l’anno dai laboratori erboristici e dalle farmacie. I fiori freschi sono anche usati in cucina per preparare insalate, frittate e macedonia. In caso di fritti con farina e uova si possono usare anche quelli essiccati. Per quanto riguarda l’utilizzo del sambuco come rimedio erboristico, se si vuole ottenere un effetto lassativo, bisogna usare il decotto dei frutti. L’infuso delle foglie servirà in caso di influenza e raffreddore; mentre i fiori apportano notevoli benefici alla pelle ed agli occhi. Per uso esterno, infatti, possono avere un effetto lenitivo per scottature, emorroidi e foruncoli. Per trattare questi disturbi si usa sempre l’infuso di foglie, la dose consigliata è di 5 grammi di fiori in 100 ml di acqua. L’infuso va applicato sulla pelle tramite comprese imbevute, dopo aver fatto dei lavaggi. I frutti poco maturi e le bacche del sambuco possono provocare diarrea e vomito. Il sambuco, inoltre, non va usato in stato di gravidanza e durante l’allattamento. Un rimedio erboristico a base di sambuco va assunto sotto stretto controllo medico e nelle dosi consigliate da quest’ultimo.
Dove trovarlo
Il sambuco o, meglio, preparati a base di sambuco, si trovano nelle farmacie e nelle erboristerie e nei negozi di prodotti biologici. Le bacche vengono vendute sotto forma di capsule da 400 mg. La dose consigliata è di una capsula al giorno, lontano dai pasti. Il costo è di circa 17 euro. Va ricordato che questi prodotti rientrano nella categoria degli integratori alimentari e non vanno intesi come farmaci per curare le malattie o come sostituti di una dieta variata. I fiori di sambuco vengono venduti in confezioni da 100 grammi. Costano circa 6 euro. L’infuso si prepara facendo bollire una tazza di acqua a cui aggiungere un cucchiaio di fiori. Si lascia in infusione per 10 minuti, si filtra e si beve circa 2- 3 volte al giorno. Il sambuco si trova anche sotto forma di tavolette che contengono gli estratti di altre piante ed una miscela di sali minerali. Confezioni da 90 tavolette costano circa 26 euro.