Il sambuco (Sambucus nigra) della famiglia delle Caprifogliacee è una pianta alta 3- 4 metri che cresce in tutta Europa. In Italia si trova in pianura, nella zona montana, tra le siepi, lungo i corsi d’acqua e le strade. Le foglie sono caduche di colore verde pallido, i fiori sono molto piccoli, profumatissimi, di colore bianco crema, mentre i frutti sono delle piccole bacche nere. Pianta conosciuta fin dall’antichità, tanto che Ippocrate le attribuiva proprietà diuretiche e lassative. Le parti utilizzate in medicina popolare e in fitoterapia sono soprattutto i fiori. Si possono usare anche i frutti, ma la pianta in generale, e i suoi semi in particolare, sono tossici per la presenza di cianuro. I costituenti principali sono flavonoidi, triterpeni, mucillagini, derivati dell’acido caffeico, glicosidi, vitamine A B C e tannini.
Il sambuco è considerato dalla medicina popolare un ottimo rimedio per una gran quantità di malesseri. Ha soprattutto proprietà diuretiche, ma anche sudorifere, lassative, antireumatiche, antinevralgiche ed emollienti. Inoltre favorisce l’eliminazione degli acidi urici nei casi di gotta. I fiori, grazie alla presenza dei flavonoidi agiscono beneficamente sulle vene ed il loro impiego è importante contro la fragilità capillare e nei disturbi della circolazione periferica e cerebrale, insieme al Ginkgo biloba. Per le proprietà sudorifere che provoca viene considerato nella tradizione popolare come “aspirina vegetale”. Molto usato in tisane per combattere i raffreddori, le influenze e i reumatismi.
I frutti, ben maturi, vengono usati come lassativi e pare abbiano un buon funzionamento contro le nevralgie del trigemino.
Il sambuco in generale, ma soprattutto i frutti, se consumati in dosi elevate possono causare nausea, vomito e dolori addominali. Le foglie fresche applicate sulla pelle possono causare forti irritazioni. In cucina si possono fare gustosi piatti ma anche marmellate leggermente lassative e deliziose frittelle.
Attenti a non confondere il Sambucus nigra con il Sambucus ebulus (ebbio) perché le bacche di quest’ultimo sono velenose.
Non ci sono controindicazioni se non per l’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. In ogni caso prima di usare il prodotto fitoterapeutico é sempre bene informare il proprio medico curante.
Foto di wit
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