Sono tanti i giocatori che hanno fatto battere forte il cuore ai tifosi sampodoriani, da Vialli,Mancini ad arrivare a quello che tutt’ora è un controverso patrimonio del nostro calcio: Antonio Cassano. Cresciuto nella zona popolare barese chiamata “Bari Vecchia”, classe 1982, è un calciatore dell’Inter in prestito al Parma. E’ molto duttile, sapendo ricoprire molto bene diversi ruoli, quali prima e seconda punta, esterno di attacco e trequartista. All’età di soli 17 anni il suo debutto nella massima serie con la maglia del Bari, dopo aver militato da ragazzino nella Pro-Inter. Ironia della sorte proprio all’Inter segnò il suo primo goal dove vide il suo Bari trionfare sull’Inter per 2-1. Quell’anno Cassano chiuse il campionato a Bari con 21 presenze e segnando 3 reti. La sua carriera è stata caratterizzata sia da un talento straordinario che da episodi comportamentali che ne hanno rallentato la crescita professionale. Ha vestito maglie molto importanti quali quella della Roma e del Real Madrid. Era il 13 Agosto 2007, accadde un avvenimento importantissimo. Beppe Marotta, attuale direttore generale della Juventus e allora amministratore delegato della Sampdoria riuscì a ottenere il prestito gratuito di Antonio, che così potè vestire la casacca blucerchiata. Il riscatto era fissato a 5,5 milioni di euro e la trattativa si rivelò un vero colpo di mercato. Anche se il giocatore era fuori forma, la sua voglia di giocare a calcio e la determinazione della società Sampdoria che credeva in lui, in primis Riccardo Garrone, allora patron della società, furono determinanti per la sua totale ripresa sia fisica che psicologica. Esordì in un derby cittadino dove la Samp e il Genoa pareggiarono 0-0. Antonio riuscì a disputare 15 minuti. La settimana seguente in una partita giocata contro l’Atalanta, Cassano segnò il suo primo goal, partita vinta dai blucerchiati per 3-0. La tifoseria blucerchiata era innamorata di Antonio per le sue giocate, i suoi colpi di tacco, il suo talento. Era dall’epoca dello scudetto che non si vedeva una Samp cosi frizzante, capace di giocarsela con chiunque, ma mancava ancora un tassello molto importante, che fu identificato in Giampaolo Pazzini, giocatore proveniente dalla Fiorentina allenata da Cesare Prandelli, che gli preferiva Gilardino. Con il connubio Cassano-Pazzini i blucerchiati riuscirono a centrare l’obiettivo preliminari di Champions League finendo la stagione al quarto posto vincendo un testa a testa con il Palermo che si fece prima raggiungere e poi superare dal talento dei “nuovi gemelli del gol”. In seguito la lite con Garrone, offeso per le frasi ingiuriose di fantantonio fecero si che il matrimonio finisse, con Cassano diretto a Milano sponda Milan. In seguito si trasferì all’internazionale in uno scambio di mercato che vide Giampaolo Pazzini, gia ceduto all’inter fare il percorso opposto. Il 3 Luglio 2013 passò al Parma dove si fece amare molto dai nuovi tifosi, dai compagni e dall’allenatore, anche se non nascose mai la sua voglia di Sampdoria, e qui il mistero si infittisce…
Dopo la morte del suo secondo padre, il compianto Presidente Riccardo Garrone con cui pare avesse avuto un chiarimento, dichiarò che quello era un avvenimento terribile, uno dei più brutti della sua vita. Antonio non ha mai nascosto la sua voglia di tornare a giocare alla Sampdoria e sembrava proprio che a Gennaio fosse fatta, e invece ancora una volta non se ne fece niente. Ad ogni finestra di mercato si parla sempre del tormentone dell’anno, che sarebbe oro colato per Mihajilovic, ove si collocherebbe alla perfezione nel 4-2-3-1 del serbo. Ma la domanda è: cosa vorrà fare Edoardo Garrone? I tifosi sperano e noi con loro di poter rivedere Cassano e la Sampdoria di nuovo uniti per farci ancora sognare e vivere con il cuore palpitante le giocate di uno dei talenti più puri del nostro calcio.
Piano Graziano
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