(la felicità di immobile e compagni dopo il gol del pareggio)
Nel calcio esistono diversi tipi di delusione, tra le maggiori, sicuramente, ci sono quelle che si manifestano quando ci si vede annullare un gol regolare e quando si viene raggiunti all’ultimo minuto dagli avversari su calcio di rigore piuttosto dubbio.
Ieri quindi padroni di casa e ospiti si sono divisi la posta in palio al pari delle delusione e delle recriminazioni contro un arbitro, Gervasoni, che seppur in una gara molto spigolosa e agonistica, si dev’essere piuttosto divertito a interpretare il regolamento a suo piacere e a distribuire cartellini gialli per intimorire i comportamenti in campo, alla fine ben 9 giocatori sanzionati con il giallo, 3 doriani e 6 torinisti.
(La direzione di gara singolare di Bergonzi…)
Venendo alla partita le due formazioni si sono presentate in campo, seppur con schemi diversi, con identica capacità d’interpretazione della partita, infatti per entrambe la fase di copertura era sinonimo di totale chiusura degli spazi, mentre la fase offensiva erano affidate a ripartenze veloci in orizzontale. I padroni di casa nel primo tempo si fanno preferire per la maggiore concretezza in fase di conclusione, mentre i granata costruiscono non meno trame ma fanno difficoltà a inquadrare la porta. La prima tegola sui granata cade già in testa al 5° minuto quando, in un contrasto per allontanare il pallone, Bovo si scontra con Sansone e deve lasciare il campo di gioco per Pasquale, costringendo Ventura a dover ricorrere allo stesso stratagemma tattico approntato nell’intervallo del derby, spostando a destra D’Ambrosio e scalando come centrale destro Darmian mentre Glik diventa regista del trio dei centrali, fortunatamente l’affiatamento dei difensori diventa subito più immediato rispetto ad una settimana prima e seppur spazzando spesso e volentieri le palle più scottanti, il reparto arretrato tiene bene l’iniziativa avversaria. Pasquale stesso è autore di una bella discesa sulla fascia innescato da El Kaddouri, con tanto di assist basso sul primo palo sul quale Cerci, dopo il velo d’Immobile, si avventa, ma è murato da Mustafi in angolo. Poi più Sampdoria con Sansone vicino al gol, liberato da una spizzicata in velocità in area, viene fermato da una provvidenziale uscita di Padelli di piede. Il portiere granata poi viene impegnato da una tentativo insidioso di Obiang da fuori area, ma è attento e para in bello stile. Il Toro invece è piuttosto contratto, El Kaddouri, dopo un buon quarto d’ora iniziale, non dà la spinta giusta, Vives si fa apprezzare di più, come nel derby, nella fase di raddoppio di marcatura ma meno in quella di rilancio, Brighi addomestica molti palloni difficili, ma fatica anche lui nell’impostare l’azione, Immobile si danna ma sempre troppo lontano dalla porta, mentre D’ambrosio e Pasquale sono chiamati più frequentemente a tamponare le discese di De Silvestri e Gavazzi che non a proporsi sulla trequarti avversaria. Al 41° un tocco sporco di testa di Pozzi a centrocampo manda fuori tempo Glik, permettendo a Sansone d’involarsi verso l’area granata, Moretti, incomprensibilmente, non lo chiude lasciando all’avversario tempo e spazio per concludere a rete in modo imparabile per Padelli. Gol dell’ex e prima segnatura nella stagione per il giocatore apprezzato molto dai tifosi granata nei suoi sei mesi torinesi dello scorso anno, ma non da Ventura che lo lasciò andare via a gennaio scorso. La frazione si chiude poi con il primo dei due grossi episodi contestati della partita: Darmian stende Gabbiadini al limite dell’area sulla destra, per l’arbitro e fallo da sanzionare con un clacio di punizione dal limite, passano 20 secondi e si va oltre i due minuti di recupero, giustamente Gervasoni fa battere annunciando che avrebbe fischiato la fine del primo tempo ad azione conclusa; Palombo batte la punizione aggirando la barriera, Padelli ci arriva, ma devia corto e Pozzi si avventa ribadendo in rete per il 2-0, ma l’arbitro fa segno che non convaliderà la rete attribuendo alla parata di Padelli il punto di fine della frazione. Proteste veementi dei doriani a cui non si può concedere ragione per una decisione arbitrale che è giusto considerare sbagliata.
Pur graziati da tanta generosità i granata al rientro in campo, non sembrano reagire molto, e Ventura richiama uno spento El Kaddouri per inserire Meggiorini, stesso copione del derby e stesso risultato in campo con il numero 69 che sportella vivacemente con gli avversari ma di costrutto ne combina poco, a parte permettere a Cerci di concentrarsi di più sulla fascia destra, grazie al fatto che gli porta via un marcatore. In realtà i primi 20 minuti della ripresa offrono solo qualche accelerazioni di Sansone da un parte e di Cerci dall’altra, controllati con qualche affanno dalle difese. Poi i liguri calano di lucidità in modo generale e i granata ne approfittano, prima Immobile offre a Vives una buona palla che il regista spara verso Da Costa e che una deviazione manda in angolo, e dal corner Cerci fa filtrare in area una palla che Obiang buca, ma non Immobile per il gol del pareggio al 66°, così anche l’attaccante granata si sblocca. Sulle ali dell’entusiasmo sale in cattedra D’Ambrosio che con una azione travolgente offre a Cerci il pallone del vantaggio, ma Da Costa riesce a respingere sopra la traversa il tentativo di conclusione dell’azzurro. E al 75° una nuova azione vede D’Ambrosio sbarazzarsi dei suoi marcatori sulla destra e penetrare in area, Palombo in ritardo lo aggancia ed è rigore sacrosanto che Cerci trasforma per il vantaggio granata. Immobile poi destina, poco dopo, a Meggiorini il pallone per chiudere il match ma l’attaccante di rincalzo manda sull’esterno della rete da posizione favorevole. Il forcing dei padroni di casa nel finale sembra ben contenuto dai granata con un gladiatorio Glik, e degli attenti e puliti Moretti e Darmian a ribattere ogni tentativo. Poi è D’Ambrosio che dopo un contrasto deve alzare bandiera bianca sostituito da Maksimovic con Darmian che torna sulla fascia destra. All’ultimo respiro Glik in un intervento in anticipo in piena area và sul pallone, ma tocca anche Eder, per l’arbitro è rigore, anche se sull’intervento il brasiliano accentua enormemente il contatto che sembra più istintivo, anche se un po’ sporco, che volontario da parte del nostro capitano. Comunque lo stesso Eder calcia e batte Padelli che non ci arriva per pochissimo. Appena il tempo di battere e la partita finisce in un pareggio forse giusto, ma che si è concretizzato in maniera piuttosto discutibile.
Un pareggio che sostanzialmente serve a poco alla Sampdoria che rimane imbrigliata al penultimo posto e che continua a rendere la panchina di Delio Rossi traballante. Nel Toro invece spunti positivi e negativi vanno insieme a braccetto, mentre la classifica rimane tutto sommato immutata con un nono posto in compagnia di Atalanta e Parma, a sei lunghezze di vantaggio dal terz’ultimo posto. La squadra dimostra di riuscire a fare male agli avversari quando và in accelerazione, ma in ogni caso è dipendente dalle giocate, perlopiù, di Cerci e D’Ambrosio, mentre quando l’iniziativa è affidata ad altri le cose non hanno lo stesso impatto. Immobile si è sbloccato, ma nell’unica azione in cui è stato chiamato in causa da punta vera, mentre il resto della partita la gioca con dei compiti che lo tengono largo e lontano dalla porta; nonostante ciò ci mette tutta la volontà e si dà da fare per i compagni offrendo diversi palloni interessanti, ma la domanda è: poi chi conclude?
Cerci ha giocato molto meglio la ripresa che il primo tempo, quando sembrava un po’ troppo innamorato della sfera e comunque è quello che fa preoccupare senza dubbio di più i difensori avversari che devono andare sempre in raddoppio di marcatura sennò, nell’uno contro uno, Alessio se li beve sempre come ben sa un Gavazzi sverniciato in almeno tre occasioni nella partita. Dei mediani e dei laterali ho già parlato, aggiungendo che Pasquale ha dato un contributo sufficiente soprattutto in fase di contenimento, ma ha fatto vedere cose interessanti anche proponendosi sulla fascia seppur in un paio solo di occasioni; Padelli nulla ha potuto sui gol, ma è stato pronto e sicuro in diverse circostanze, smentendo la critica di qualcuno che lo definisce solo un bel “citofono”; un discorso a parte la meritano i centrali difensivi che sono chiamati a dover gestire un sacco di occasioni avversarie e nella stragrande maggioranza dei casi se la cavano egregiamente, ma poi c’è sempre qualcosa che s’intoppa e ciò contribuisce a subire dei gol, peraltro dall’apparenza evitabilissimi; i meccanismi difensivi appaiano quindi fragili ed efficaci al tempo stesso, basta guardare le statistiche per evidenziare l’alto numero di anticipi, palle recuperate e contrasti vinti dai centrali, eppure appena uno di loro commette una sbavatura il Toro patisce una marcatura; bisognerà lavorarci sopra a questo particolare come anche sulla capacità di offrire altre diverse vie per andare al tiro oltre a quelle che passano per i piedi di D’Ambrosio e Cerci.
(C’è da lavorare ancora per Ventura…)
Adesso la pausa per gli impegni delle nazionali dovrebbe permettere a Ventura di recuperare gli acciacchi di Rodriguez e D’Ambrosio, mentre anche Gazzi e Barreto finiranno le loro squalifiche per il calcio scommesse e saranno finalmente utilizzabili, e ciò è importantissimo in previsione dell’incontro contro l’Inter alla ripresa del campionato; mentre invece Glik sarà squalificato per il giallo rimediato in occasione del rigore e Bovo potrebbe essere costretto a fermarsi per alcune settimane. Un grosso augurio a Cesare!!
Ora più che mai Forza Vecchio Cuore Granata!!