San Antonio allunga a Ovest. Testa a testa Boston-Miami

Creato il 04 aprile 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

Gli Spurs battono Phoenix e hanno due gare e mezzo di margine sui Lakers. A Est le vittorie di Heat, a New Jersey, e Celtics, che superano Detroit ma perdono ancora Shaquille O’Neal, lasciano incerta la lotta per il secondo posto dietro Chicago. I Knicks ai playoff dopo 7 anni

Il play degli Spurs, Tony Parker, contro Aaron Brooks

San Antonio torna alla vittoria e rimette una distanza di due gare e mezza tra sé e i Lakers. La numero 1 dell’Ovest non ha problemi contro Phoenix, ancora senza Nash. Boston vince su Detroit nella serata del rientro di Shaquille O’Neal, che però si fa male ancora. Miami passa in casa di New Jersey e rimane seconda a Est, dietro ai Bulls e davanti proprio ai Celtics (con mezza gara di vantaggio). I Knicks vincono per la prima volta in questa stagione contro Cleveland, e tornano ai playoff dopo 7 anni.

San Antonio Spurs-Phoenix Suns 114-97

San Antonio (58-19) scaccia lo spettro della settima sconfitta consecutiva – e del potenziale aggancio da parte dei Lakers – con una prima metà di gara da 70 punti contro i Phoenix Suns (37-39). Con 35 punti nel primo quarto e altrettanti nel secondo, i texani hanno travolto gli ospiti con le triple (15/29) e hanno totalmente dominato anche a rimbalzo, prendendone ben 16 offensivi (contro 37 rimbalzi difensivi dei Suns). Phoenix (sotto di 24 all’intervallo) non aveva energie per tornare in parita, vista anche l’assenza di Steve Nash per l’influenza, e sprofonda anche a -31 con 8’22 da giocare nel terzo quarto (83-52 firmato Ginobili). Il vantaggio degli Spurs sui Lakers, per la prima piazza a Ovest, è ora di 2 partite e mezzo.

San Antonio: Hill 29 (6/9, 4/7, 5/5 tl), Bonner 16, Neal 15, Jefferson 12. Rimbalzi: Bonner 11. Assist: Parker 8.
Phoenix: Frye 14 (4/6, 1/1, 3/3 tl), Brooks 14 (4/8, 1/4, 3/3 tl), Dudley e Carter 12, Hill 11, Gortat e Lopez 10. Rimbalzi: Dudley 10. Assist: Brooks 6.

Boston Celtics-Detroit Pistons 101-90

Vittoria agrodolce per i Celtics (53-23) che hanno ritrovato Shaquille O’Neal (assente dal campo dallo scorso 1 febbraio) ma solamente per poco più di 5 minuti. Un nuovo infortunio, stavolta al polpaccio destro, lo ha tolto dai giochi dopo un promettente 3/3 dal campo, e adesso lo staff medico di Boston ha una nuova grana con i playoff ormai alle porte. Riuscirà Shaq a dare una mano vera alla sua squadra nelle gare più importanti della stagione? Vedremo. Intanto la balbettante Boston delle ultime settimane (perse 8 delle ultime 14 gare prima di questa) porta a casa la vittoria su Detroit, facendo la differenza nella seconda metà del terzo quarto (parziale di 15-2 lanciato da 5 punti di Pierce) per chiudere avanti 82-66 al 36′. I Pistons rientrano sotto la doppia cifra con Hamilton a 58 secondi dalla fine (98-89) ma la tripla di Von Wafer non lascia speranze di rimonta.

Boston: Garnett 23 (10/14, 3/3 tl), Pierce 22, Allen 13, Davis 11, West 10. Rimbalzi: Garnett 8. Assist: Rondo 14.
Detroit: Bynum 20 (6/12, 2/2, 2/3 tl), Prince 16, Villanueva 15, Hamilton 14, Monroe 11. Rimbalzi: Monroe, Wilcox e Villanueva 5. Assist: Monroe e Hamilton 5.

Kevin Garnett, 23 punti nella vittoria dei Celtics si Detroit

New Jersey Nets-Miami Heat 94-108

Ci sono anche 11 rimbalzi nella partita di LeBron James (che sta viaggiando a 26.6 punti, 7.5 rimbalzi e 7.0 assist di media), assoluto protagonista del successo di Miami (54-23) in casa dei Nets (23-53). La formazione della Florida, al momento seconda a Est, si spaventa solo per l’infortunio alla coscia destra capitato a Dwyane Wade nel primo quarto, ma rientrerà e giocherà 20 minuti dopo l’intervallo. (27 in totale) chiudendo con 7/13 dal campo, 5 assist e 3 rimbalzi. Gli ospiti non vanno mai sotto nel punteggio, e toccano pure il +21 con Ilgauskas a 9’41 dalla fine del secondo quarto (41-20). New Jersey comunque lotta, e rientra fino al -6 con 7’43 da giocare (77-83 con Lopez dalla lunetta). La risposta di Miami è immediata: prima il gancio di Bosh, poi la tripla di Jones rilanciano gli ospiti, a nulla serviranno 3 triple consecutive di Farmar, che non riesce a tenere “accesa” la partita.

New Jersey: Williams 18 (8/13, 0/4, 2/3 tl), Outlaw 17, Lopez 16, Farmar 13, Vujacic 12. Rimbalzi: Outlaw 9. Assist: Williams 12.
Miami: James 31 (13/16, 0/2, 5/8 tl), Wade 18, Bosh 16, Ilgauskas 11, Dampier e Jones 10. Rimbalzi: Dampier 14. Assist: James 7.

Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks 104-96

Si avvicina la qualificazione ai playoff per Portland (45-32) che conserva anche il suo sesto posto a Ovest con una gara di vantaggio su New Orleans e Memphis. A cadere sono i Dallas Mavericks (53-24), in maniera più netta di quanto non dica il punteggio. Con il consueto bel gioco di squadra e le tante armi tattiche (una su tutte Gerald Wallace, che potrebbe essere considerato l’affare dell’anno), i Blazers asfaltano gli ospiti già nella prima metà di gara, chiusa avanti 61-46 con un parziale di 13-4 per arrivare all’intervallo (4 punti finali proprio di Wallace, e toccano pure il +21 con Brandon Roy a 8’07 dalla fine (95-74). Gli ultimi punti dei padroni di casa arrivano con Batum dalla lunetta a 3’35 dalla fine (104-84), a partita abbondantemente finita. Il 12-0 finale serve solo per permettere a Dallas di chiudere con uno scarto dignitoso.

Portland: Wallace 19 (7/8, 1/2, 2/4 tl), Aldridge 18, Matthews 16, Batum 15, Fernandez 11, Miller 10. Rimbalzi: Wallace e Aldridge 8. Assist: Roy 4.
Dallas: Beaubois 20 (4/8, 2/4, 6/6 tl), Marion 19, Nowitzki 16, Barea 12. Rimbalzi: Haywood 11. Assist: Kidd e Beaubois 4.

Charlotte Bobcats-Washington Wizards 91-97

Grave passo falso di Charlotte (32-44) nella sua rincorsa ai Pacers per l’ottavo posto a Est. I Bobcats permettono a Washington (20-56) di conquistare la terza vittoria esterna della stagione. Ha pesato molto l’assenza di Stephen Jackson (top scorer della squadra con 18.5 punti di media), mentre gli ospiti hanno dominato a rimbalzo (50-39 totale, 16-7 nei rimbalzi offensivi), e si godono l’ennesima gran partita di Jordan Crawford, il rookie arrivato da Atlanta (21.3 punti di media nelle ultime 14 gare). Gli ospiti toccano anche il +19 nel terzo quarto (Blatche segna per il 69-50 a 5’03 dall’ultima pausa), a nulla servono i 17 punti di Matt Carroll nell’ultimo quarto per i padroni di casa.

Charlotte: Carroll 26 (9/13, 2/3, 2/2 tl), Augustin 21, Diaw e Henderson 13, White 10. Rimbalzi: White 8. Assist: Augustin 7.
Washington: Blatche 25 (10/19, 5/7 tl), Crawford 23, Wall 18, McGee 15, Evans 11. Rimbalzi: Blatche 17. Assist: Wall 5.

LeBron James al tiro contrastato da Dan Gadzuric

New York Knicks-Cleveland Cavaliers 123-107

Se non altro, New York (38-38) un obiettivo l’ha raggiunto: con questa vittoria i Knicks tornano ai playoff, sette anni dopo l’ultima volta (ci entrarono da settimi e vennero eliminati 4-0 al primo turno dai Nets). Riescono pure a infrangere l’incredibile tabù rappresentato dai Cleveland Cavaliers (15-61), peggior squadra della Lega eppure sempre vincente sui Knicks nei tre precedenti confronti stagionali. In realtà i Cavs avevano battuto quelli della Grande Mela nelle ultime 10 gare, ma prima c’era LeBron James, ora è un’altra storia. Perché i Knicks facessero la differenza, però, s’è dovuto arrivare all’inizio dell’ultimo quarto, peraltro con Billups e Anthony seduti: un 12-0 di parziale lanciato dalla tripla di Douglas e chiuso dai liberi di Bill Walker per il +15 a 8 minuti dalla sirena (105-90). Cleveland non rientrerà più.

New York: Stoudemire 28 (9/20, 10/12 tl), Anthony 25, Billups 23, Walker 13, Douglas 11. Rimbalzi: Stoudemire 7. Assist: Billups 7.
Cleveland: Hickson 23 (10/17, 3/6 tl), Davis 22, Gee e Parker 11, Sessions 10. Rimbalzi: Hickson 8. Assist: Sessions 8.

Houston Rockets-Atlanta Hawks 114-109

Se Houston (41-36) giocasse nella Eastern Conference, oggi sarebbe sesta e avrebbe già festeggiato la qualificazione ai playoff. Ma siccome fa parte della Western, è indietro di 3 partite rispetto al tandem New Orleans-Memphis e di 4 su Portland. I playoff, quindi, saranno molto difficili da raggiungere. Però la squadra di Adelman non molla, e reagisce dopo essere stata sotto 63-49 a 34 secondi dall’intervallo, in un secondo quarto da 40 punti per Atlanta (44-33). C’è un Kevin Martin stellare, uno Scola capace di segnare 12 dei suoi 15 punti nella seconda metà di gara, compresi 4 consecutivi per il 109-105 a 25 secondi dalla sirena nel punto a punto finale. Martin (3/4) e Lee (2/2) chiudono la gara dalla lunetta.

Houston: Martin 35 (10/12, 1/7, 12/13 tl), Hayes 19, Lowry 17, Scola 15, Budinger 11. Rimbalzi: Hayes 12. Assist: Lowry 8.
Atlanta: Johnson 25 (10/16, 1/3, 2/2 tl), Smith 21, Crawford 15, Horford 14, Williams 11, Teague 10. Rimbalzi: Smith 11. Assist: Smith e Johnson 7.

Sacramento Kings-Utah Jazz 106-97

Ottava sconfitta consecutiva per i Jazz (36-41), che si trovano davanti un calendario tutt’altro che accondiscendente (@Lakers, in casa con Portland, @San Antonio e New Orleans e poi in casa con Denver), per provare se non altro per chiudere dignitosamente la stagione. Per inciso, dalle dimissioni di Jerry Sloan e l’insediamento di Tyrone Corbin il record dice 5-18. Sorprende poco, quindi, la vittoria di Sacramento (22-54), che tocca il +21 nel secondo quarto con la schiacciata di Darnell Jackson (46-25 a 5’26 dall’intervallo), e si può permettere di gestire la partita fino alla fine (i Jazz – privi di Harris e Price – torneranno a un massimo di 9 punti di svantaggio, come nel finale).

Sacramento: Evans 24 (8/12, 2/4, 2/2 tl), Garcia e Cousins 17, Thornton 15, Udrih 12, Jackson 11. Rimbalzi: Cousins 9. Assist: Evans 10.
Utah: Millsap 21 (8/13, 5/6 tl), Hayward e Weaver 19, Jefferson 11. Rimbalzi: Jefferson 9. Assist: Watson 8.

tratto da gazzetta.it



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