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San antonio e oklahoma comandano l’nba

Creato il 10 dicembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

Un quarto di stagione regolare  ha già esaurito il suo percorso e per l’NBA è già tempo di primi bilanci.

SAN ANTONIO E OKLAHOMA COMANDANO L’NBA

New York Knicks – espn.go.co

Nella Eastern Conference si può parlare senza rischio di venir smentiti di sorpresa, anzi sorpresona, considerando la marcia inattesa deiNew York Knicks. Privi della sua stella più luminosa, Amare Stoudemire, hanno scatenato l’altro pezzo da novanta, “MeloAnthony, che sta giocando e segnando da MVP. L’organico è vecchissimo; Kidd, Camby, Kurt Thomas e Rasheed Wallace – ripescato da una pensione dorata – avvicinano tutti le quaranta primavere ma la squadra gioca bene ed è stata capace di riportare entusiasmo al Madison Square Garden come non si vedeva dai tempi di Pat Ewing. Finchè dura.

Miami e i suoi quattro fuoriclasse, re Lebron James tra tutti, stanno viaggiando come da pronostico a gonfie vele pur avendo ceduto a Washington, peggior squadra della Lega, e proprio a New York nello scontro diretto giocato in Florida. Ottimo il cammino di Atlanta, che pur privandosi di Joe Johnson, al momento occupa la terza piazza in classifica tallonata dai nuovi Brooklyn Netsche appunto dell’apporto di Johnson, accoppiato a Deron Williams, si stanno avvalendo. Boston, infine, va a corrente alternata ma potrà recitare da protagonista se riuscirà ad agguantare, come credo, un posto ai play-off.

SAN ANTONIO E OKLAHOMA COMANDANO L’NBA

Durant e Westbrook – http://www.lenews.eu

Ad Ovest il panorama è quello previsto. Comandano le due più forti, San Antonio e Oklahoma, che già l’anno passato avevano dominato la stagione regolare per poi scontrarsi in finale di Conference. I texani, col trio composto da Parker-Duncan-Ginobili ancora competitivo pur con l’età che avanza, e tenuti a riposo da mister Popovich nel match in diretta tv nazionale con Miami tanto da scatenare accese polemiche, giocano ad occhi chiusi; Durant e Westbrook sono invece la coppia più bella del mondo e con il supporto di Ibaka, che tira da due col 59%, e Kevin Martin, che uscendo dalla panchina produce 15.4 punti a partita, Oklahoma quest’anno punta decisamente al titolo di campioni. Memphis è la piacevole sorpresa di quest’inizio di campionato, ha tenuto a lungo la testa della Western Conference grazie all’eccellente lavoro di coach Lionel Hollins. La franchigia si avvale della classe di Zach Randolph, centro dominante e leader nato che produce punti e rimbalzi, Marc Gasol rende ben più del fratello Pau che a Los Angeles è sotto accusa per scarsa produttività, Rudy Gay è ormai da alcuni anni un giocatore da All Star Game.

Un discorso a parte meritano i Los Angeles Lakers. Via Mike Brown, dopo l’interregno di Bernie Bickerstaff, ecco Mike D’Antoni, vecchio cuore milanese, a cercare di guidare i giallo-viola là dove dovrebbero essere in virtù degli acquisti altisonanti dell’estate: sul tetto del mondo cestistico. Ma Steve Nash si è subito infortunato e in regia Los Angeles non ha alternative se non i modesti Blake e Duhon; Pau Gasol è in crisi nera e Bryant, leader tra i marcatori, Dwight Howard e Metta World Peace, alias Ron Artest, non bastano a garantire almeno il 50% di vittorie.

Con Belinelli che ha conquistato un posto in quintetto a Chicago dopo l’iniziale difficoltà di stagione; con Gallinari che rende a sprazzi con Denver; con l’enfant-prodige Andrea Bargnani in crisi con Toronto che non vince mai, auguri di Buon Natale all’insegna del grande basket. Targato, ovviamente, NBA.


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