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San Bassano: che fa la giunta Bassanetti a un anno dalle elezioni? Lascia la palestra incompiuta? Le critiche di “Su la testa l’altra Lombardia”

Creato il 04 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Una palestra esisteva già ma la sindachessa Cesira Bassanetti, moglie del noto industriale del comparto agroalimentare Lameri, ha voluto costruirne un’altra. Una palestra che dovrà pure concludere il proprio percorso evolutivo e giustificare la propria esistenza.
Un caso che merita qualche chiarimento dato che le segnalazioni arrivano preoccupate. Giorgio Riboldi di Su la testa l’altra Lombardia ha di che ridire:
“Invece di iniziare a costruire una palestra ancora non conclusa – sostiene Riboldi – si poteva ridurre un’imposta locale, ad esempio l’Imu. A che serve una palestra in queste condizioni? La sindachessa la vuole dedicare al marito? Uno spreco che non ci possiamo permettere”.
Caso paradigmatico le palestre. Anni fa se ne costruirono ovunque, in ogni paese, poi se ne accorparono. San Bassano, per programmi comunque paralizzati, ora chissà perché ne ha una e mezza. Come se non bastasse manca una strada, quella che doveva spostare il traffico dei mezzi agricoli fuori dal centro abitato:
“Non è stata fatta neanche quella strada bianca per i mezzi agricoli – aggiunge Riboldi – abbiamo ora invece dei marciapiedi inutili per andare al cimitero”.
San Bassano terra di sorprese: “Manca addirittura l’ordinanza che impone ai proprietari di ripulire il suolo pubblico dalle deiezioni dei cani. E dire che quasi tutti i Comuni hanno provveduto. Forse tutti gli elettori di Cesira Bassanetti sono proprietari di cani?” Arrivando così inevitabilmente al frizzo sarcastico.
Non è una meraviglia, si mormora, passeggiare per San Bassano. Dalle critiche di “Su la testa l’altra Lombardia” il momento buono della sindachessa Bassanetti si sembra allora fermato ai ricorsi al Tar contro la discarica di Cavenord. E ora? Ora resta innanzitutto l’enigma della costosa e incompiuta palestra.
Ma anche un’altra situazione poco chiara: “Esiste un’area artigianale e industriale, eppure le aziende sono ancora in centro storico. Perché non si trasferiscono?” Aggiunge Giorgio Riboldi che vede un motivo che determina la stasi di San Bassano: “L’egemonia delle ‘famiglie’ che controllano il paese da anni va spezzata”.
Un grande rivolgimento attende San Bassano?

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