
Luca Cordero di Montezemolo
La Ferrari è un mito, è un’auto da sogno, e lui ce l’ha (vedi foto in alto). La sua vita è una vita da sogno, ma la nostra no. La nostra è un’altra storia. Noi siamo lavoratori precari, giriamo con una panda usata senza assicurazione e il nostro sogno non è mai iniziato. Siamo svegli da trent’anni, e nulla è cambiato…Inseguire il sogno americano? E chi ci crede? Forse solo Marchionne…
Non c’è via d’uscita. Siamo una generazione tradita. O forse si. Si, nel senso che c’è una via da percorrere. Celli dice di fuggire all’estero, di superare i confini dello stivale, perché lì almeno c’è una chance, ma in Italia no, perché i nostri genitori, la classe dirigente attuale, non sono stati in grado di offrirci una opportunità, una occasione per creare le basi di un futuro migliore, oramai miraggio lontano e irraggiungibile.
Meglio la Luna. Ecco, il nostro prossimo obiettivo sarà conquistare la Luna! Forse lì troveremo Bin Laden con il suo Kalashnikov che ci aspetta. Chissà.
E la politica? Berlusconi bis? Berlusconi con o senza fiducia – con o senza la Lega – con o senza Fini – con o senza la maggioranza – con o senza la Prestigiacomo – con o senza capelli – con o senza Gerry Scotti – con o senza Ruby – con o senza Cassano? Un climax discendente che fotografa lo stato attuale delle cose: siamo tutti Berlusconi-dipendenti!
E’ inutile che scuotiamo la testa e gridiamo: “No, io non ci sto. Io mi rifiuto”. E’ come la questione dei rifiuti, appunto: Nessuno li vuole, eppure sono ancora lì. Non si sono smaltiti da soli, non sono scomparsi per grazia divina. A Berlusconi nessuno lo vuole, eppure è ancora lì.
Come fare?
Io un’idea ce l’avrei. La rivoluzione? Magari.
Non è un’idea che mi al-Letta tantissimo, ma potrebbe essere una soluzione provvisoria, transitoria, ma allo stesso tempo efficace:
Una grandissima alleanza tra Montezemolo, Casini, Fini, Rutelli e Veltroni. Intanto proviamo a voltare pagina, moderatamente, poi si vedrà.
E il “poi si vedrà” che mi preoccupa, ma come si dice: un passo alla volta.
Montezemolo, però, sono tre anni che dice che l’Italia ha paura del cambiamento. Beh è arrivato il momento di affrontare le nostre paure. Ma la domanda è un’altra: Non è che sei tu che hai paura? Italia futura l’hai fondata tu. Ma qual è questa Italia futura? Siamo curiosi e in attesa di scoprirlo.










