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San Diego Comic-Con: Big Hero 6

Creato il 26 luglio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Al panel di svoltosi ieri alla Comic-Con erano presenti Roy Conli, il supervisore agli effetti speciali Kyle Odermatt, il production designer Paul Felix, il regista , il character designer Shiyoon Kim e la visual development artist Lorelay Bove.

La conferenza è iniziata con la visione del trailer più recente della pellicola animata, per poi entrare nel dettaglio per quanto riguarda la realizzazione del film da parte del regista Don Hall, il quale ha spiegato che nel 2011, un paio di anni dopo che la Disney aveva acquistato la Marvel, era sua volontà lavorare su un progetto che fondesse assieme i due mondi, quello Disney e quello della Casa delle Idee. Compiendo alcune ricerche sui personaggi e le properties in mano alla Marvel, ha scoperto Big Hero 6, da lui considerato un veicolo perfetto per fare sì che la sua visione diventasse realtà.

La Marvel ci ha davvero incoraggiato a creare il nostro mondo – ha detto Hall, specificando che questo ha spinto lui e i designer a fondere le città di Tokyo e San Francisco in una più grande metropoli immaginaria - il nostro è un mondo fantastico, ma vogliamo che sia il più realistico possibile.

Per fare questo si è passati attraverso la realizzazione di numerosi concept per la città di San Fransokyo, fino a trovare un giusto equilibrio che è piaciuto subito a regista e produttori. Da quei concept art è stata creato un modello 3D della città, la quale è ancora geograficamente San Francisco, ovvero con la stessa forma e gli stessi quartieri, ma è stata raddoppiata e migliorata per quanto concerne l’altezza e la dimensione degli edifici. Odermatt ha elaborato i lampioni, i cittadini e migliaia di auto, per rendere la metropoli più caotica e più viva che mai.

Per quanto riguarda il plot narrativo e le interazioni tra i personaggi, è stato spiegato che il nucleo emotivo è il rapporto tra Hiro e il suo robot, Baymax, per cui i creatori si sono presi molto cura nella realizzazione dei loro sguardi e dei loro atteggiamenti. Da questo punto di vista il character designer Shiyoon Kim ha detto di essersi ispirato alla propria infanzia nel tratteggiare come Hiro porta il suo zaino o come si acconcia i capelli, cercando di fare emergere più dettagli e particolari possibili.

Per la creazione di Baymax l’approccio è stato molto differente, visto che Hall ha voluto visitare numerose università e laboratori di robotica, scoprendo una tecnica chiamata “soft robotics”. In pratica, utilizzando dei palloncini a forma di arti, gli scienziati sono stati in grado di ricreare i movimenti di un braccio. Da lì, i designer sono andati alla ricerca del volto perfetto per il loro robot, che ha portato Kim a un approccio molto minimalista, utilizzando solo due cerchi e una linea per rappresentare gli occhi del robot, senza la bocca e il naso.

Infine, l’ultima fatica è stato creare la camminata del robot, che Hall voleva fosse “la più simpatica possibile”. Questo ha spinto il team di designer a valutare tre opzioni divertenti, ovvero quella di un bambino, quella di un bambino con indosso un pannolino e per ultima l’opzione del Pinguino, che alla fine è stata scelta come quella più utile.

In seguito a questa interessante spiegazione della creazione dei due personaggi principali, l’attore Rryan Potter, che nel film presta la propria voce al giovane Hiro, ha introdotto una clip dalla pellicola  con il primo incontro tra il protagonista e Baymax.

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