Biografia
Secondo la tradizione fu martirizzato nella città di Fidenza il 9 ottobre del 299. Era verosimilmente un soldato al servizio dell'imperatore Massimiano Erculeo, per il quale aveva una mansione importante anche se a noi sconosciuta; secondo i bassorilievi del Duomo di Fidenza che ne narrano la storia, costui sarebbe stato destituito dal suo incarico a causa della sua conversione al Cristianesimo, venne in seguito perseguitato e infine inseguito e raggiunto per ordine dell'Imperatore lungo le rive del fiumeStirone e su quel luogo decapitato; la sua iconografia lo vede rappresentato dopo la morte con il capo mozzato in mano come San Dionigi di Parigi. Non vi sono altre fonti che ne attestino provenienza o altri dati.Il culto
La devozione a san Donnino è interamente legata alla città di Fidenza che fino al 1927 portava il nome di Borgo San Donnino. Il santo è patrono della città e delladiocesi di Fidenza. Le sue spoglie si conservano nella cripta della Cattedrale in un'urna d'argento posta sotto l'altare. L'oratorio più antico che ospitò le sue spoglie è del VI secolo, nel IX secolo venne sostituito da una basilica. L'attuale basilica che porta sulla facciata dieci sculture rappresentanti la vita del santo è del XII secolo, qui viene rappresentato con la palma del martire, vestito da soldato, decapitato con la testa in mano. Alcuni scavi archeologici intrapresi nell'area della Cattedrale di Fidenza dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna hanno confermato la presenza della sepoltura del santo nei pressi del cimitero del municipium dell'antica Fidentia, anche se è difficile determinare l'epoca della sua sepoltura all'interno del sarcofago risalente al II secolo. San Donnino viene invocato contro il morso dei rettili e dei cani rabbiosi: una leggenda devozionale narra che avrebbe guarito un idrofobo dandogli da bere acqua e vino, da lui benedetti. È anche protettore dei viandanti e pellegrini, infatti la Cattedrale di Fidenza sorge lungo la Via Francigena.
Il 9 ottobre, dies natalis del patrono, Fidenza lo ricorda con un solenne Pontificale nella Cattedrale, officiato dal vescovo riunito assieme a tutto il clero della Diocesi. La città propone un ricco periodo di feste dedicate al patrono; tradizionalmente nello stesso giorno si svolge una imponente fiera con attrazioni. Il santo è anche patrono delle città di Castelfranco Emilia e Montecchio Emilia. http://it.wikipedia.org/wiki/Donnino_di_FidenzaSan Donnino di Fidenza Martire 9 ottobre Emblema: Palma Martirologio Romano: A Fidenza in provincia di Parma sulla via Claudia, san Donnino, martire. Le varie redazioni della passio di s. Donnino, che narrano, con ricchezza di particolari, la sua vita, elencate dai Bollandisti, sono tutte posteriori al sec. V e in gran parte leggendarie. Sembra siano state compilate sulla falsariga di quella di s. Maurizio, ma sono importanti come testimonianza della diffusione del culto. Il nucleo storico della passio di Donnino si riduce probabilmente a quanto ci ha tramandato una recensione del Martirologio Geronimiano, in cui si legge, al 9 ottobre senza altra precisazione, Natalis S. Domnini martyris ed in cui si attesta l'esistenza di un Donnino martire. Non lo commemorano i Martirologi di Beda, Adone, Notkero e il Parvum Romanum. Usuardo ne ha forse ricevuto notizia da qualche codice del Geronimiano e ci dà un racconto più ampio, probabilmente attinto a una passio, e il suo elogio è passato nel Romano al 9 ottobre. Niente di certo sappiamo sulla sua patria d'origine e sull'epoca del suo martirio che viene posto alla fine del III o all'inizio del IV sec. Il suo culto è legato ab immemorabili al territorio di Fidenza (Parma), che da lui ricevette il nome di Borgo S. Donnino, rimasto fino al 1927, e che ne custodisce, senza che altra località gliele contesti, le reliquie, ragione per cui acquista probabilità, se non vera certezza, la circostanza che egli abbia subito il martirio in quei paraggi. Il primitivo oratorio fidentino a lui dedicato risale al sec VI; ad esso si sostituì la basilica più antica nel sec. IX e, nel XII, l'odierna monumentale che porta sulla facciata dieci sculture rappresentanti la vita del santo, attribuite alla scuola dell'Antelami. Viene rappresentato con la palma del martirio, in abito militare, con il capo tronco fra le mani. Il suo culto è assai diffuso specialmente nell'Italia Settentrionale. Il popolo ricorre a lui per essere guarito dall'idrofobia: questa devozione deve essere antica, poichè è attestata dal racconto di una redazione della passio, secondo il quale il santo guarì un idrofobo, dandogli da bere acqua e vino, dopo averla benedetta e aver invocato il Signore. Autore: Guido Tammi www.santiebeati.it