Il paesaggio che attraversiamo da Firenze verso SAN GODENZO ha i colori caldi dell’ autunno: gialli pacati rossi -arancio, marroni caldi che ci fanno dimenticare le basse temperature e quella meraviglia degli alberi di diospero: arancio acceso i frutti su rami spogli, gioielli più belli non poteva inventare madre Natura, il cielo sereno celeste -chiaro come si diverte a giocare trasparenze tra sempreverdi e le pennellate autunnali.
L’ arrivo a SAN GODENZO è in pieno sole ricco di calore e simpatia: Piero, Wanda PERONI, io e Cesare ci ritroviamo sotto il loggiato accolti gioiosamente da Simonetta e Marta tra rosse stelle di Natale, profumi di formaggi e verdure e 2 presepi .La chiesa madre è affollatissima ed è qui l’ incontro con Giuseppe il mitico Presidente della PROLOCO SAN GODENZO e monte FALTERONA, la visita alla cripta e alla parte alta della chiesa, dopo aver ascoltato il coro rivela i suoi tesori: dal corpo di SAN GAUDENZIO, al mosaico degli anni trenta ricco di colori.
Il pranzo al ristorante Agnoletti si declina in antipasti, tagliolini rigorosamente fatti in casa con sugo di capriolo,cannelloni, faraona e grigliata con bistecca fiorentina, patate arrosto, cavolo fritto, insalatIna verde il contorno e dolce alle castagne.
L’ itinerario per PRESEPI ci riunisce per le vie del paese a ritrovare nelle nicchie all’ aperto i presepi ambientati persino nelle conche per i fiori, quello di Stefano E Alberto i gemelli elettricisti è fantastico con il cielo stellato e i personaggi che si muovono tra un tripudio di lucine, all’ alimentari di Marta troviamo il presepe di pane ambientato nel pane e l’ albero fatto con la schiacciata, alla proloco il presepe realizzaro a maglia e quello sempre originale di Lorena Nocentini, non manca il presepe ambientato con strumenti musicali della filarmonica Giuseppe Verdi e quello con le baite del nord sempre fantastico, mentre sotto la betulla d’ oro il presepe stilizzato in legno dove i personaggi sono a grandezza naturale; ai lavatoi gli ultimi ritocchi alla scenografia del grande presepe dove muschio e pungitopo dai frutti rossi danno quel senso di calore e vitalità proprie del Natale mentre un profumo mi investe di muschio, di terra…
Alla villa GENTILI l’ esplosione dei presepi d’ogni dimesione e realizzati nei materiali più disparati fan bella mostra: il grande presepio napoletano dove molti personaggi si muovono ambientati in una scenografia di muschi e abete, le lucine giocano qui un bell’ effetto e cosi gli altri tre presepi presentati dall’ associazione UNUCI che ha visto scendere in campo le migliori forze da GIUSEPPE SAPONARO, a PASQUALE MALDERA socio dell’ Associazione Amici del Presepio (mitico Presidente Alberto Finizio), a SALVATORE SCAFURI ; alle pareti lo sguardo è atratto dalle opere pittoriche geniali ed originali di: MARIA ANOTONIETTA LEMMI, di GIUSEPPE AGAZZI, acquerelli che parlano di delicatezza e che giocano su un connubio di parole ed immagini davvero divertente; di GIUSEPPE TOCCHETTI il trittico si rivela sorprendente perchè è su tre dimensioni prova di una genialità che è frutto di sperimentazioni tra arte e scienza; CAROLINA JOFRE’ in una grande composizione armozizza la figura materna e il Bambinello con colori forti pennellate libere; GIAMPAOLO BELTRAME colpisce per la grafica di un segno che porta a “scolpire” volti che si intersecano e si ” muovono”, di ELISA AMERENA il “Presepe Ecorinascimentale”, un collage fotografico dove armonia ed ecologia si fondono, e la natività è attualizzata con immagini riprese dal Web e dalla sua vita personale.” C’è la campana di terracotta in cui è scolpito in bianco il presepio, c’è quello di carta, uno di ROSINA NOCE con 14 statuine che vengon dal Messico, quello di rame di LORENA NOCENTINI una pittrice-scultrice con una forza espressiva nel non finito davvero sorprendentemente affascinante riuscendo con poveri materiali come reti o rame a realizzare capolavori, anche le cartoline ed i francobolli del circolo FILATELICO PUCCINI, dell’ Accademia degli Etruschi il MARZOCCO fan proprio una gran bella figura, come gran bella figura fa il presepe di padre NICOLA SCARLATINO e le 60 stampe riproduzion di notissimi capolavori dell’ arte pittorica internazionale in una scenografica ambientazione che tocca le corde del cuore, don BENSO BENNI è presente con il segnalibro dedicato alla famiglia ed il suo libro: SAN GIUSEPPE uomo del silenzio.
GIUSEPPE PIANI introduce storia e gestazione della nascita di questa manifestazione che riunisce tutti i cittadini del paese, dal più piccolo al più grande che con goia dedicano il loro tempo ai preparativi; padre FILIPPO sottolinea la valenza culturale e religiosa del presepio e ci riporta alle origini del presepio leggendo passi scritti da TOMMASO DA CELANO sulla vita di San Francesco ………
“A questo proposito è degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzò tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore.
C’era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava più la nobiltà dello spirito che quella della carne. Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: «Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.
E giunge il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza! Per l’occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme.”
Fabio il Vicedsindaco sottolinea il valore del presepio come momento di aggregazione per tutta la popolazione di San Godenzo, anche a me è data la parola ed io che testimonio il valore del presepe che nasce in me da bambina durante gli 11 anni trascorsi a Perugia quando papà e mamma portavano me e mio fratello ad ASSISI…
Il brindisi è con prosecco Bressan etichetta d’ amor, dolcezze di pasticcini accompagnano i nostri conversari fino al tramonto e, quando usciamo da villa GENTILI, è rosso-viola il cielo che si adagia sulle chiome degli alberi ed i declivi…. una doclezza leggera nei nostri cuori ci fa ripercorrere le vie di SAN GODENZO per ammirare i presepi ora tutti illuminati e, dalla piazza il presepe realizzato da Giuseppe il barbiere e da Enzo che gestisce il negozio di alimentari tra muschi e rametti di abete con tanti personaggi, è l’ ultima immagine di oggi…
ritorniam passando sotto luminarie di stelle lucenti appese nei paesi mentre la falce di luna e le stelle hanno preso campo in cielo!