l’undici novembre il babbuth era solito girare per casa declamando:
“la nebbiaglirticolli
piovigginando…
pepe”.
e in prima elementare la maestra ci fece scrivere sul quaderno “per san martino tutto il mosto è vino”.
e ieri sono stata invitata a cena dal cugifà, che ha solennemente consegnato a me e al cugimà dei dolcetti di san martino: io in particolare ho ricevuto un ovetto sorpresa dei barbapapà, che ho apprezzato davvero parecchio.
così ho raccontato al quattrenne cugimà la storia di san martino.
“devi sapere che san martino era un cavaliere, dal grande mantello”
“e che faceva?”
“eh, combatteva contro i cattivi, li metteva in castigo”
“ah, e non usava la spada?”
“ehm, sì, magari anche quella, ma piano”
il cugimà mi ha guardato perplesso, non sapeva che farsene di un cavaliere che non usava la spada per affettare i cattivi, scema io che pensavo di fregarlo.
“senti luci, ma aveva delle spade belle come le mie?”
“sì, ma soprattutto aveva un bellissimo mantello”
“ma le spade?”
“ce le aveva, lucide e dorate. e aveva anche un mantello. un giorno incontrò un povero e allora con la spada tagliò in due il mantello e ne dette metà al povero”
“ho capito. allora anche io quando sono grande se vedo un povero prendo la spada e NI do mezzo mantello allora”.
bravo cugimà!