"San Paolo e le donne" / Domani a Torino si festeggia la Consolata

Creato il 19 giugno 2012 da Marianna06


-   L’Apostolo delle genti incontrò Maria, la madre di Gesù?  Nessuna testimonianza a riguardo.  Ma un’espressione della lettera ai Galati è molto significativa: non per le cose del cuore ma della fede.  “Quando venne la pienezza dei tempi Dio mandò il suo Figlio nato da donna...” (Gal 4:4)  Maria rientra nel piano del Padre e nel mistero del Cristo.  A Gesù dona un corpo, che può diventare sacrificio sulla croce.  Gesù non è un’apparenza, come alcuni cominciavano a dire, considerando inconcepibile che Dio avesse assunto la nostra stessa carne.  Attraverso la maternità di Maria è reso possibile il riscatto e l’adozione a figli. (Gal 4:5)  La missione della donna è generare dignità.

-   Paolo gode della cordiale ospitalità di Lidia.  Questa pia commerciante di porpora è tra le donne che un giorno di sabato, a Filippi, ascolta Paolo.  Il Signore le apre il cuore e viene battezzata assieme alla  sua famiglia.  Rinata, è coraggiosa.  In nome delle sua fede e fedeltà al Signore ‘costringe’ Paolo ad abitare in casa sua.  Il forte Paolo cede alla delicatezza, generosità e bontà di una donna.  Ed è alla casa di Lidia che ritornerà dopo essere stato prodigiosamente liberato dalla prigione. (Atti 16:40)  Anche lui, penso, provato e stanco, si rinfranca all’affetto di questa donna.

-   A Corinto Paolo  incontra Aquila e Prisca, abita presso di loro, e con loro lavora per il proprio sostentamento.  Non li dimenticherà più.  “Salutami Prisca e Aquila” (II Tim 4:19) “Vi salutano molto nel Signore Aquila a Prisca” (I Cor 16:19)  Scrivendo ai Romani dice: “Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa (Rom 16:3)  Prisca come Aquila!  Non solo la stessa fede, ma lo stesso zelo e la stessa missione.  Esempio stupendo per tutte le coppie: evangelizzare assieme cona la parola e la vita.

-   Nel capitolo 16 della lettera ai Romani parecchie donne sono ricordate: Febe, Maria, Giunia, Trifena e Trifosa che hanno lavorato per il Signore, la carissima Perside madre di Rufo e anche sua – tanto è l’affetto che lo unisce a questa donna – Giulia e la sorella di Nereo (Cfr Rom 16: 1:15)  E’ da notare che a queste donne Paolo riconosce l’apporto che hanno dato all’evangelizzazione.  Di Evodia e Sintiche scrive: “Hanno combattuto per il vangelo assieme con me.”  (Fil 4:2-3)  Paolo, per quanto riguarda l’apostolato le uguaglia a se stesso.  Ci può essere riconoscimento più qualificato e autorevole del contributo, in stile femminile, che la donna può dare in ogni comunità e chiesa? 

-   Scrivendo a Timoteo, Paolo gli ricorda la fede di sua mamma Loide e di sua nonna Eunice. (Cfr II Tim 1:5)  E’ riconoscere l’importanza dell’educazione che comincia in famiglia. E’ assegnare un ruolo ai nonni.  Il nostro tempo è caratterizzato dalla dedizione, affetto e tenerezza dei nonni.

Questi, e molti altri riferimenti a donne, sia negli Atti che nelle lettere.  Fin dall’inizio le donne hanno avuto un posto e missione privilegiata: Maria, le ‘benefattirci’ di Gesù e dei discepoli, le donne sotto la croce.  E, sorpresa delle sorprese, il primo annuncio della Risurezione è affidato a una donna.  Sono immagine di tutte le donne di sempre e di ogni dove.  Immagine di donne intelligenti e volitive, sognatrici e concrete, sensibili e zelanti, che alla chiesa, all’umanità e all’evangelizzazione hanno donato tutto se stesse e i loro talenti.  Tra esse è da annoverarsi la Beata Teresa Ledokowska.

       P. Giuseppe Inverardi- IMC.

(ndr.) / Un ringraziamento particolare ,nell'occasione, a p. Giuseppe Inverardi, missionario della Consolata attualmente operante a Bunju (Tanzania) al Consolata Missionary Centre.

  


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