Riecco l’appuntamento più atteso della settimana del Signorponza.com, che ormai raccoglie consensi internazionali da credenti e laici. Ed è proprio da uno dei fan più accaniti che arriva la richiesta di oggi, un fan che saluto caramente “Ciao @robepere! Grazie per la richiesta” (chiaramente invito anche voi altri a richiedere la vita del vostro santo preferito e sarà mio piacere esaudire le vostre richieste). Oggi parliamo del santo preferito dal nostro amico Roberto, ossia San Sebastiano, che la Chiesa festeggia il 20 gennaio, lunedì prossimo. San Sebastiano è famoso nell’iconografia artistica per essere quel fusto efebico seminudo trafitto da frecce, quindi molti di voi l’avranno già visto. E per interpretare cotanta fisicità fatta di muscoli e addominali santificati, quale miglior interprete dell’attore britannico Aaron Johnson? Una bellezza a cui non c’è niente da chiedere.
Sebastiano nasce nel sud della Francia nel 256, quindi, se non fosse morto martire, oggi avrebbe quasi 1758 anni. Il nome Sebastiano vuol dire in greco ‘venerabile’, quando si dice un destino scritto nel nome, non come me che mi chiamo Leone ma ruggisco poco. La madre milanese, una sciura d’altri tempi, porta Sebastiano ancora piccolino a Milano, dove riceve un’educazione cattolica, nonostante non fosse ancora riconosciuta come religione. Il giovane Sebastiano cresce istruito, bello e aitante, pronto a difendere la propria religione.
Proprio questo suo spirito da crocerossino lo convince ad andare a Roma, dove le persecuzioni erano diventate massicce. Si arruola nella legione dell’imperatore, dove si distingue per fedeltà e bontà d’animo, arrivando ai massimi gradi della gerarchia militare.
Da grande generale dell’esercito ha quindi modo di diffondere la fede tra i suoi simili, agevolare i cristiani incarcerati e seppellire i cadaveri dei martiri che l’imperatore lasciava decomporsi laddove venivano uccisi. Si racconta che Sebastiano intervenne quando due cristiani incarcerati erano sul punto di abiurare pur di non morire per convincerli ad affrontare con coraggio la morte.
Durante il suo discorso si dice che il suo volto fu irradiato da una luce divina. Tra i presenti, Zoe, la moglie del prefetto, muta da 6 anni, fu ammaliata dalle sue parole.
Sebastiano si girò verso di lei e le toccò le labbra con le dita, ridonandole il dono della parola.
Ma come sempre accade, “chi arriva in alto prende tutti i venti“, cit. Simona Ventura ai tempi di Sanremo. E così anche Sebastiano fu denunciato come cristiano all’imperatore Diocleziano, che non era un tipo molto friendly. L’ira dell’imperatore fece sì che Sebastiano fosse condannato a morte. Pena prevista: legato mezzo nudo al palo e trafitto da frecce e lance da parte dei suoi compagni di legione, pena che il Santo affrontò stoicamente.
I soldati, però, credendolo morto, abbandonarono il corpo trafitto al palo. Di nascosto, Sant’Irene si avvicinò al suo corpo e scoprendolo ancora vivo, lo portò a casa con sé per prendersene cura.
San Sebastiano si riprese in fretta e tornò ancora più convinto di prima a denunciare la violenza dell’imperatore in difesa della religione cristiana. La sorpresa nel vederlo ancora vivo fu tanta e nuovamente fu condannato a morte, stavolta per fustigazione. Morì il 20 gennaio del 304.
San Sebastiano è considerato il compatrono di Roma, dopo SS. Pietro e Paolo, nonché di numerosi paesi italiani. A Termoli, in Molise (che secondo Wikipedia esiste, ma non è attendibile) il 20 gennaio San Sebastiano viene festeggiato da un coro che canta in strada canzoni a lui dedicate e che riceve in cambio doni e dolci dagli abitanti della città. Tra i vari patronati a lui associati ricordiamo per ironia i fabbricanti di aghi (azienda a cui voglio subito spedire il mio cv) e di tutti quelli che hanno a che fare con oggetti appuntiti. Inoltre San Sebastiano è anche il destinatario di tutte le bestemmie di quando riceviamo multe e quant’altro, visto che è il protettore dei vigili urbani.
Ultimo patronato associato al Santo ma non riconosciuto dalla Chiesa è quello che lo lega alla comunità gay, che vede in San Sebastiano il suo protettore, forse per quella sua immagine di martire trafitto dai dardi-pregiudizi o forse semplicemente perché è raffigurato come un manzo seminudo.
Oggi abbiamo imparato che:
- Convincere con le parole giuste la gente ad affrontare la morte può avere effetti miracolosi:
- Ferisce più una parola di mille frecce;
- Non bestemmiate quando vi arriva una multa.
[Le puntate precedenti de L'ora di religione]
[Leone Lewis su Twitter]
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Il post San Sebastiano: il santo dal fisico mozzafiato, scritto da Leone Lewis, appartiene al blog Così è (se vi pare).