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Gli elettori hanno fatto il loro dovere e da oggi forse la Birmania è un po’ più libera, un po’ più democratica…
Il Premio Nobel Aung San Suu Kyi, per anni vittima della repressione del regime militare che opprime il Paese asiatico da decenni, avrà il suo seggio in Parlamento.
La leader dell’opposizione al regime, che ha subìto il carcere prima, gli arresti domiciliari poi (15 anni!), e che si è vista privare della gioia di poter incontrare il marito malato quando era detenuta, è stata liberamente votata dal popolo – sembra con l’82% di preferenze – e potrà sedere in Parlamento per portare avanti il progetto di democratizzazione del suo Paese.
Una bella ventata di speranza...
nanni